Calciopoli, continua l’informazione distorta – di Simona Aiuti Email this Print this I mezzi d’informazione di risonanza nazionale ci devono delle risposte, poiché senza gli spettatori non esisterebbero di Simona Aiuti Per anni i mezzi d’informazione più importanti e a totale diffusione nazionale, come le principali emittenti televisive, non si sono occupate di Calciopoli, ed ora lo fanno dando un’informazione parziale, frammentaria, capziosa e incompleta. E’ vero che l’accusa ha fatto le richieste canoniche, che messe l’una sull’altra arrivano ad una cinquantina d’anni di reclusione da condividere tra i vari imputati, ma questo non è che un tassello dell’enorme mosaico che compone tutto l’impianto processuale. E’ come se dei mosaici di Piazza Armerina ci facessero vedere solo la targhetta in basso scritta in inglese! Presentare un servizio televisivo sbattendo il mostro in prima pagina, specie se un mostro non c’è, sbandierando anni di carcere richiesti e null’altro è forse un servizio appropriato e completo? I cittadini che pagano con canone e pubblicità tutto quello che passa in televisione devono aspettarsi solo questo? Piaccia o non piaccia, c’è molto di più dietro, anzi secondo i puristi delle intercettazioni sbobinate, c’è una montagna di prove mai prese in esame, c’è un impianto accusatorio che si è sgretolato sotto i colpi della difesa, con verifiche, comparazioni, e controlli a tappeto sulla media punti ottenuta delle squadre in esame. Perché i giornalisti sportivi e non, non ci dicono che alcuni “potenziali imputati” l’hanno fatta franca? Perché nessuno si è preso la briga di far ascoltare in prima serata le intercettazioni che inchiodano altri dirigenti in attività e non, che sono stati esclusi da questo processo e che se processati avrebbero rischiato molto più che qualche anno di carcere? Perché mai nessuno parla del caso Vieri, che da solo potrebbe causare l’immediata radiazione dei soggetti interessati, e invece s’intervista la sua ex fidanzata lacrima-munita? E’ forse più importante guardare ore e ore di televisione dedicate al nuovo fidanzato di Belen Rodriguez? Dobbiamo dedicare spazi televisivi alle nuove diete, al gossip più becero e ondate di programmi sulla lasagna? Tutti i giornalisti sono impegnati a padellare e mantecare, al punto che nessuno di loro ha tempo da spendere per una trasmissione o almeno un servizio che sia obiettivo! Perché nel dare le notizie che riguardano Moggi nessuno dice che nel periodo preso in esame e che lo riguarda non faceva cene inopportune, contrariamente ad altri dirigenti? Perché non hanno risonanza le prove non acquisite che avrebbero inchiodato altre società di calcio, molto più che la Juventus, e che oggi sarebbero causa di gravi sanzioni sportive, che incredibilmente non arrivano? E infine perché si tralascia il percorso processuale in cui la posizione di Luciano Moggi si è rivelata del tutto diversa da come appariva nel 2006? I mezzi d’informazione di risonanza nazionale ci devono delle risposte, poiché senza gli spettatori non esisterebbero, e soprattutto ci devono un servizio equo e obiettivo che allo stato attuale non possiamo evidentemente riscontrare.
2 Risposte to “Calciopoli l’Inter rischia la B???”
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l’atteggiamento compiacente e spudoratamente fazioso di gran parte della stampa è forse l’aspetto più spiacevole di tutta la vicenda.
pensare che la gazzetta dello sport (tanto per citarne una) si era tanto prodigata in critiche nei confronti della “legge bavaglio”, è veramente triste…
brava simona, un saluto affettuoso
non rischia niente l inter perche’ moratti si e’ comprato la figc ormai e’ chiaro