
Simona Aiuti
Il mondo virtuale a volte è eccessivamente fluido e scivoloso. Internet e ora anche darknet possono celare molti pericoli, come i famigerati heters che nascondendosi dietro un monitor e una tastiera, con dei fake o dei nick name fasulli, perseguitano e insultano sistematicamente personaggi noti e non.
In gergo virtuale nel web si chiamano “haters”, ma nella cara vecchia lingua italiana possiamo chiamarli semplicemente “Leoni da tastiera”, gli stessi che impazzano sui social, spesso in gruppi Facebook chiusi all’interno dei quali vomitano le più incredibili nefandezze, per lo più contro le donne, con un linguaggio a dir poco sessista.
Si tratta di persone insospettabili, che sentendosi erroneamente
protette dalla mediazione della rete internet, si scatenano soprattutto sui social appunto, e non solo, e lo fanno verso personaggi più o meno noti, ma anche verso ragazze comuni. Questi folli arrivano ad insultare e a offendere con un turpiloquio tale che bisognerebbe lavargli la bocca con il sapone, eppure questi leoni che si nascondono talvolta dietro un anonimato fasullo, se beccati, se tanati e messi davanti al fatto compiuto, diventano agnellini piagnucolosi. E non si creda che le ragazze siano delle educande, poiché esistono moltissime leonesse da tastiera che sproloquiano insulti a non finire, convinte, anche loro, di essere in un mondo parallelo.
Si tratta di situazioni che, ultimamente si stanno ripetendo sempre più di frequente e che in alcune occasioni come nel caso di Tiziana Cantone hanno avuto risvolti drammatici.
Talvolta, dopo aver indagato e recuperato i numeri di telefono di alcuni molestatori, se vengono chiamati e intercettati per essere messi davanti al fatto compiuto, finiscono in un calderone di ridicolo.
Dopo un attimo di smarrimento i personaggi chiamati trovano le scuse più disparate, balbettano e non sanno cosa dire, trasformandosi da leoni virtuali in pecorelle nella realtà. Chiedono scusa piangendo, oppure dicono che qualcuno ha piratato i loro account. Insomma si sciolgono come neve al sole.
Sia ben chiaro però, che le denunce sono degli orpelli e dei gadget, poiché quando si insulta e si minaccia, ci si deve anche assumere la responsabilità delle proprie azioni. Purtroppo chi gestisce i social collabora poco, e la giustizia, partendo dalla polizia postale, fatica a trovare il bandolo della matassa, tuttavia è sempre bene segnalare e denunciare, poiché sei tratta di minacce, insulti e persecuzioni internet.
Simona Aiuti