Archivio per marzo 2017

24
Mar
17

Leoni da tastiera #hater

1429042623553

Simona Aiuti

Il mondo virtuale a volte è eccessivamente fluido e scivoloso. Internet e ora anche darknet possono celare molti pericoli, come i famigerati heters che nascondendosi dietro un monitor e una tastiera, con dei fake o dei nick name fasulli, perseguitano e insultano sistematicamente personaggi noti e non.

In gergo virtuale nel web  si chiamano “haters”, ma nella cara vecchia lingua italiana possiamo chiamarli semplicemente “Leoni da tastiera”, gli stessi che impazzano sui social, spesso in gruppi Facebook chiusi all’interno dei quali vomitano le più incredibili nefandezze, per lo più contro le donne, con un linguaggio a dir poco sessista.

Si tratta di persone insospettabili, che sentendosi erroneamenteimages (5) protette dalla mediazione della rete internet, si scatenano soprattutto sui social appunto, e non solo, e lo fanno verso personaggi più o meno noti, ma anche verso ragazze comuni. Questi folli arrivano ad insultare e a offendere con un turpiloquio tale che bisognerebbe lavargli la bocca con il sapone, eppure questi leoni che si nascondono talvolta dietro un anonimato fasullo, se beccati, se tanati e messi davanti al fatto compiuto, diventano agnellini piagnucolosi. E non si creda che le ragazze siano delle educande, poiché esistono moltissime leonesse da tastiera che sproloquiano insulti a non finire, convinte, anche loro, di essere in un mondo parallelo.

Si tratta di situazioni che, ultimamente si stanno ripetendo sempre più di frequente e che in alcune occasioni come nel caso di Tiziana Cantone hanno avuto risvolti drammatici.

Talvolta, dopo aver indagato e recuperato i numeri di telefono di alcuni molestatori, se vengono chiamati e intercettati per essere messi davanti al fatto compiuto, finiscono in un calderone di ridicolo.

Dopo un attimo di smarrimento i personaggi chiamati trovano le scuse più disparate, balbettano e non sanno cosa dire, trasformandosi da leoni virtuali in pecorelle nella realtà. Chiedono scusa piangendo, oppure dicono che qualcuno ha piratato i loro account. Insomma si sciolgono come neve al sole.

Sia ben chiaro però, che le denunce sono degli orpelli e dei gadget, poiché quando si insulta e si minaccia, ci si deve anche assumere la responsabilità delle proprie azioni. Purtroppo chi gestisce i social collabora poco, e la giustizia, partendo dalla polizia postale, fatica a trovare il bandolo della matassa, tuttavia è sempre bene segnalare e denunciare, poiché sei tratta di minacce, insulti e persecuzioni internet.

Simona Aiuti

08
Mar
17

Donne all’assalto, donne in carriera

IMG_20170128_161204

Simona Aiuti

Si festeggia l’8 marzo, ma con quali presupposti? Feste scalmanate, tipe wanna be che si smutandano in discoteche in cui si svolgono feste a tema, in cui giovanotti muscolosi si denudano pure l’oro e basta solo pagare l’obolo. E intanto in Italia le donne non se la passano affatto bene. Il gentil sesso, sarà perché è troppo gentile, deve fare i salti mortali per sopravvivere, visti i femminicidi, ed è una grazia se trova un lavoro decente e riprodursi poi è un vero miracolo.

Qualcuno a ragion veduta potrebbe chiedesi: “ma che avranno le donne italiane da festeggiare?” E come dargli torto?!

Nel Bel Paese le donne non attraversano un grande periodo di vacche 78cbc67886140febcd12f0c6f60f0f5fgrasse, e sarà per la crisi che proprio non ci vuole lasciare, sarà per una congiunzione economico/culturale che tende a cadere in picchiata, insomma le donne stanno arrancando e il problema vero è che moltissime non ne hanno una vera consapevolezza.

La famosa “sorellanza” è ancora molto lontana dal realizzarsi, quindi, se noi stesse non ci amiamo, non facciamo gruppo, non ci spalleggiamo e passiamo il tempo a litigarci un fidanzato, come cagne che si litigano un osso, che speranza abbiamo che gli uomini ci prendano sul serio.

L’otto marzo giriamo come oche giulive brandendo mazzolini di mimose come se fossero una bacchetta magica della fata madrina con l’espressione più beota che si possa immaginare, tra l’astigmatico e il rincitrullito e intanto nei posti di potere di donne ce ne sono ben 81d8297e68e7c189699bc92d9bab7e34.jpgpoche, ma che importa?! Intanto ci facciamo tremila selfie e sembra che la vita sia tutta lì.

Le ragazze italiane sembrano occupate per lo più a mettersi il gel sulle unghie, a piastrarsi i capelli e a mettere insieme i soldi per un intervento di chirurgia estetica, e intanto il mondo va da un’altra parte.

La politica non si occupa delle donne che di fatto non stanno facendo più figli, a parte le donne straniere che spesso, nulla tenenti, vengono qui a partorire e ci passano davanti in lista per gli asili nido e tutta l’assistenza medica è gratis. Le ragazze italiane spesso vanno all’estero per costruirsi una professione, figuriamoci se riescono a ipotizzare di mettere su famiglia e intanto la politica sta a guardare.0c4f1e062ef0a89c0e726f5035f2824d

Addirittura sembra che la vita stessa delle donne italiane non valga niente, altrimenti non si spiega il fatto che chi uccide una donna, in questo paese se riconosciuti colpevoli, possono essere condannati anche solo a sedici anni di reclusione. Vale così poco la nostra vita? E con questi presupposti come possiamo credere ancora nella giustizia?

Simona Aiuti

 




marzo: 2017
L M M G V S D
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031