Archivio per novembre 2011

24
Nov
11

Calciopoli: scandalose affermazioni di alcuni dirigenti!

Andrea Agnelli, con la sua pacatezza, parole ferme, ma soprattutto deciso nelle azioni, sembra proprio che non irriti solo Massimo Moratti, un po’ piccato e infastidito negli ultimi mesi, ma anche molti altri soggetti del calcio italico come Petrucci che invita al buon senso.

Abbiamo l’impressione che da più parti, in tanti mandino a dire  al presidente della Juventus:” ma perché non la pianti?..Ci stai infastidendo! Ma perché non ti rassegni?”

Un detto latino però dice che la legge va in soccorso di chi vigila, e non di chi dorme! E cosa dovrebbe fare Agnelli al pensiero che la Federazione ha mandato tutto in prescrizione senza fare giustizia? Non è stata forse la scandalosa disparità di trattamento, e il ping pong di competenze che hanno costretto la Juve a ricorrere ai tribunali?

Sulle reti televisive più importanti, si danno ancora informazioni “false”, dicendo ancora oggi che la Juve ha ricevuto una condanna a Napoli per via delle intercettazioni, invece non solo la Juventus è stata assolta, ma le intercettazioni inchiodano l’Inter che ne è uscita immacolata, per ora. Ci sono fatti tanto evidenti che non è possibile cancellarli.

La Juventus chiede un risarcimento milionario perché non c’è una telefonata compromettente intercettata sulla squadra torinese, mentre , “Hai messo in forma Trefoloni?”, “diglielo a Bertini che è determinante domani”, mettono dentro due preclusi…” e scusate se è poco!

E questi illeciti che hanno violato l’articolo 6 del codice sportivo non hanno un peso? Qualcuno è forse autorizzato a violarlo questo articolo e poi per premio riceve scudetti, ricchi premi e cotillon?

Petrucci dice che il calcio è malato di doping legale, e c’è da chiedersi se la battuta è sua o abbia degli autori che scrivono cose del genere! Se la FIGC avesse utilizzato le intercettazioni a disposizione, in cui Facchetti parlava con designatori e arbitri, forse non avrebbe bisogno di battute da Cinema anni ottanta, considerando il fatto che è stato lui a scegliere un avvocato per anni membro del CDA dell’Inter, con i nerazzurri chiaramente parte interessata alle decisioni che doveva prendere la giustizia sportiva!

C’è da chiedersi a ragion veduta, da quanti anni si era a conoscenza dei rapporti dell’Inter con i designatori, sempre facendo riferimento alle intercettazioni, perché quelle 171 mila telefonate le ha acquistate dopo che tutto era già andato in prescrizione: che tempismo!

A pensar male si fa peccato, però ci si indovina, infatti, le telefonate Facchetti-Pairetto/Bergamo, acquisite per conto della Procura di Torino e palesatesi nel  maggio 2006, erano e sono prova di illecito.

Petrucci è apparso seccato dalla ferma posizione di Agnelli,  e clamorosamente ha detto che c’è mancanza di rispetto per le regole e per l’etica, e alla faccia rispondiamo noi!

La FIGC di Abete per anni ha dormito tra le braccia di Morfeo su quelle intercettazioni resuscitate, riesumate, riabilitate, rispolverate, rianimate, che, in realtà, erano nella disponibilità della parte civile FIGC, e allora mi ripeto che a pensar male si fa peccato però…..!

Oltre al danno, la Juventus dovrebbe accettare supinamente la beffa? Considerando che una società che ha slealmente taciuto le sue telefonate e abboccamenti segreti con un arbitro e con i designatori, frequentato costantemente un arbitro “grimaldello” e poi non basterebbe soltanto il caso di Cristian Vieri per tenere impegnata la giustizia sportiva italiana? Chi ha pedinato Bobo Vieri? Ma soprattutto a qualcuno interessa scoprirlo? Anche l’ex calciatore chiede un risarcimento e anche lui non sembra affatto intimidito.

Qui qualcosa non quadra, ma noi il senso di tutto questo l’abbiamo capito e siamo determinati a rovinargli la festa!

Agnelli e tutti noi dovremmo fare un passo indietro? Io credo invece che altri debbano farsi un esame di coscienza e rimettere le cose a posto, altrimenti potremmo arrivare addirittura ad una sospensione del campionato di serie A per mezzo della giustizia ordinaria. Non è stata la Juventus a volere questo braccio di ferro e non sarà la Juventus a mollare il colpo.

Invece è Moratti che dover fare un passo indietro restituendo quello scudetto, alla luce dell’evidenza di telefonate incontrovertibili.

 Simona Aiuti
11
Nov
11

Calciopoli: dov’è la giustizia?

Erano tutti là, collegati o no, e ho ragione di credere che in questi anni abbiano seguito e come il processo, ma dal buco della serratura, tremando di rabbia in tutti questi mesi in cui la difesa ha sempre vinto ai punti smontando colpo su colpo il teorema dell’accusa, temendo una sentenza assolutoria e rimanendo piacevolmente attoniti, davanti ad un’inaspettata condanna, quasi increduli come gatti di marmo. C’era la stampa, quella che conta finalmente, c’era Sandrino Mazzola, dall’aria allibita, ma non Ferruccio, mai interpellato, e la notizia è stata servita fredda, opaca, inutile ma vera.

L’associazione per delinquere, dopo tutto quello che è emerso, è incredibile, come lo è ancora sentir parlare di quelle palline scrostate e di sim svizzere, dopo le sconvolgenti conversazioni emerse su ben altri soggetti d’altre dirigenze, eppure tant’è! Bisogna accettare la sentenza?  Se siamo in democrazia e se le carte parlano, allora parliamo anche noi che non siamo ancora del tutto sordi, e tutt’altro che rimbambiti, specie Nicola Penta, che ci ha fatto ascoltare “la verità”, lui sì.

Evidentemente la verità non basta e allora emergeranno altre intercettazioni, e chi ha già perso la faccia portando in giro inutili riccioli biondi, perderà anche il resto.

Dov’è la dimostrazione dell’esistenza della cupola, se poi la difesa scopre che sono state tagliate, dimenticate, e pure occultate conversazioni in cui i dirigenti rivali della Juventus parlavano con i complici affiliati alla squadra torinese in modo confidenziale? Questo è stato dimostrato, ed è colpevolezza questa? Non c’è stato un arbitro che abbia detto d’essere stato vessato dalla Juve e nessuno di questi ha avuto valigette di dollari, eppure non è bastato, mentre tremano i polsi e dobbiamo, vogliamo gridare che s’ignora un’intercettazione in cui Bertini si lamentò delle pressioni ricevute ad inizio partita da Giacinto Facchetti. L’allora presidente dell’Inter si lagnava del momento difficile della sua squadra esortando prima della partita l’arbitro ad attenzione per smuovere la casella giusta; non conta niente tutto questo?

Cosa non trascurabile, in questi mesi, la “prescrizione” di cui ha usufruito l’Inter, ha coibentato la squadra, dandole un’immunità che, se da un lato ha inferocito gli sportivi, dall’altra ha dato un’irreale tranquillità alla società milanese, rendendola immune, quasi intoccabile, ma ho scritto “quasi”! Aver dimostrato matematicamente, statistiche alla mano, con ferrea logica che con gli arbitri “affiliati” la Juventus otteneva meno punti che con gli altri non è servito. La verità processuale del primo grado però al momento è questa. Ma è altrettanto palpabile che lo scudetto del 2006 di sicuro sarà tolto ai nerazzurri, è solo questione di tempo; dopo tutto e dopo le telefonate emerse e la relazione di Palazzi, ci mancherebbe altro.

Parlando di vile denaro, ribadisco che nessuno è stato in grado di spiegare quanto si siano arricchiti questi arbitri pro Juve. Insomma, ville? Conti in banca gonfiati? Gioielli per le mogli? Niente. Non è stato trovato un accidente di niente, almeno nulla è pervenuto, nemmeno dal buon Auricchio; ma allora forse Luciano Moggi avrà garantito un posto in Paradiso? Una cena con Monica Bellucci? Una love story con Angelina Jolie? Un posto sicuro da Vescovo? Non è dato sapersi!

Se la giustizia fosse una bella donna, ora la vedremmo aggirarsi per i corridoi del tribunale di Napoli in maniche di mutande bucate a morire di vergogna!

Mentre in Inghilterra l’impero editoriale di Murdoch si sbriciola per intercettazioni illecite e pedinamenti a persone e personaggi, in Italia tutto questo passa sotto silenzio, come se fosse normale sia per la giustizia sportiva che per quella ordinaria. Non si è alzata una voce a difendere posizioni come quella di Bobo Vieri, che però va avanti sperando nella giustizia, intanto il tribunale ha assolto la Juventus e condannato Moggi, solo che sembra un rompicapo, poiché le due entità per molti anni si sono fuse, o è il sistema ad essere fuso?

Non posso non domandarmi chi ci sarà in appello; infatti, se una giustizia degna di essere definita tale portasse sul banco degli imputati coloro i quali secondo noi e non solo hanno commesso fatti illeciti di ben altra caratura, rispetto agli imputati appena condannati in primo grado, cosa succederebbe? Quest’opzione non è del tutto possibile, ma solo in parte, con massima gioia di riccioli d’oro; però c’è qualcuno che processerà i protagonisti delle conversazioni telefoniche sfuggite a Beatrice? C’è qualcuno che ha il buon gusto di smetterla di parlare di cupola e ammettere che le telefonate omesse per tanto tempo sono lo snodo per uscire da questa situazione grottesca? In appello avremo modo di vedere un’altra bella testimonianza di Franco Baldini? Massimo Moratti sarà un semplice testimone? Ci sarà l’effetto Murdoch o siamo completamente anestetizzati? Prima o poi a queste domande troveremo delle risposte!

01
Nov
11

Eilààà Sic! Ciao Simoncelli…!

Marco Simoncelli, meglio noto come “Sic”, se ne è andato come tutti gli eroi, giovane, bello, pieno di vita e con una purezza nel cuore che pochi ragazzi oggi hanno. Simpatico, divertente, scanzonato e con la grande capacità di non prendersi troppo sul serio, dote rara. “Gli dei” hanno avuto pietà di lui, e hanno preso Marco Simoncelli in un attimo fugace, mentre era in sella alla sua moto, sua ragione di vita, la sua passione bruciante, a trecento all’ora, a carena, aggrappato a quel rombo che gli faceva ribollire il sangue, sollevandolo e donandogli due ali d’angelo.

Da quella maledetta pista è volato via sulla sua moto spiccando il volo e senza avere il tempo di dire una parola, liberandosi dall’asfalto delle spoglie mortali e sfrecciando su un motore alato, lassù e senza quasi voltarsi, lasciando che il vento scompigli per sempre i suoi mitici riccioli, come un secondo casco che lo caratterizzava.

Sic, ci hai presi alla sprovvista. Tu ora guardi da lontano questo mondo con quella risata e quell’accento divertito e divertente, facendo appena un cenno come saluto, strizzando l’occhio e volando via nel modo più sublime, in un nano secondo, tanto ti è bastato. Il casco in policarbonato è volato via, rotolando sull’erba, lasciandoci attoniti, basiti e soli, infinitamente soli senza la risata del “Sic”, di Marco Simoncelli. Chissà se lassù parlerai del grip, del peso del retrotreno, di ammortizzatori e di quella forcella che ancora non va e bisogna mettere tutto a punto.

A noi mancherai, tu che non eri un ragazzo da superalcolici e droghe, ma uno che dormiva nella stanza di quando era bambino e forse a ventiquattro anni, eri ancora un ingenuo adolescente caro Sic, rimasto così, cristallizzato nel tempo come accade a taluni eroi. Penserai a come usare una chiave blocca puleggia, all’odore del carburante, al sistema elettronico da mettere a punto. Vorremo vederti così con una chiave dinamometrica a cercare il giusto assetto e siamo sicuri che lo troverai. Ciao “Sic”….diobò, è stato un piacere!

Simona Aiuti




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