Mentre lento e inesorabile continua ad andare avanti il carrozzone del processo di Napoli, con un Narducci che appare solo mentre argomenta su elementi sfuggenti e inconsistenti come carta velina nel vento, su altri fronti Luciano Moggi vince il primo round del processo sulle radiazioni. Con un colpo da maestro di slancio e coraggio, è stato ricusato il presidente della Commissione Disciplinare Sergio Artico e con lui i due giudici Tobia e Andriani, proprio loro che avevano giudicato Moggi sul caso delle sim svizzere nel 2008. Naturalmente il codice non consente ai giudici che si sono già pronunciati sul soggetto in questione, di emettere di nuovo una sentenza. Dunque il giudizio sulla radiazione è sospeso, e forse dovrebbe ricomporsi una nuova commissione e concentrarsi magari su altri dirigenti d’altre squadre e colori. Intanto Moratti sembra essere molto nervoso ultimamente, e mal tollererebbe “l’esiguo” numero di giornalisti pronti a scrivere la verità su “Calciopoli”. Sostiene che se ne parli troppo, senza respiro e con troppa continuità, e allora è lecito chiedersi se tema qualcosa, visti gli elementi contro la società Inter (180.000 telefonate), presi in esame dalla FIGC. Forse si teme una reazione fragorosa dell’opinione pubblica che ora non conosce ancora i fatti in modo capillare? Si ha paura di veder montare dibattiti sulle emittenti nazionali che potrebbero inceppare la “ruota della fortuna”? In questi anni il massacro mediatico nei confronti della Juventus e di chi gravita nella sua orbita è stato terribile, e allora perché si dovrebbe avere tanti riguardi per altri colori? In questi ultimi quattro anni le presunte irregolarità della “Vecchia Signora” si sono ampiamente se non del tutto sgonfiate, mentre nubi oscure si sono addensate su altre vicende emerse nel processo che si sta celebrando a Napoli. Le notizie sono state date in maniera partigiana da emittenti privavate, blog, Facebook, twitter o siti, poiché le grandi reti nazionali ignorano eventi e fatti importanti del calcio. Si parla in televisione delle fidanzate di Cristiano Ronaldo, e dei capricci d’Antonio Cassano, ma di ciò che scagiona Luciano Moggi no, e delle clamorose rivelazioni nemmeno. Il colpo di teatro che ha fatto cadere dalla sedia chi conosce le carte, è stata la dichiarazione del P.M. Narducci, il quale ha detto che piaccia o no, non esistono intercettazioni che coinvolgono Moratti, Facchetti, o altri dirigenti con designatori degli arbitri Bergamo e Pairetto, invece sbobinando, si è scoperto l’esatto contrario, ovvero, che questi contatti telefonici ci sono stati e come, le cene, e Facchetti ottenne gli arbitri che voleva. Inoltre anche Galliani disse intercettato che avrebbe ottenuto lo slittamento di una partita e la cosa avvenne. Inoltre i rapporti telefonici con Pierluigi Collina devono ancora essere chiariti. Le accuse ancora sostengono che in quegli anni presi in esame, alcuni arbitri avrebbero aiutato la Juventus in campo, ebbene con questi presunti aiuti, la squadra di Torino ha realizzato 1,80 punti a partita, mentre con gli altri ne ha realizzati 2,60! Si accusa Moggi d’aver agito di concerto per far squalificare giocatori avversari, invece risulta che tra le squadre che avrebbero beneficiato di questi magheggi, statistiche alla mano, la Juve è solo quarta o quinta, e che nel campionato 2004/5 solo un paio di volte la Juventus avrebbe giocato in undici contro 10. Inoltre ci domandiamo perché nessuno dia voce a Cristian Vieri, che ha dato seguito all’esposto presentato un anno fa contro l’Inter, Moratti e l’ad nerazzurro Ghelfi per violazioni dell’articolo uno del codice sportivo. C’è un fascicolo di 13 pagine in cui vengono prodotte le testimonianze dei protagonisti dello scandalo Telecom. Nomi noti, che ora, nonostante siano passati circa cinque anni, quando Borrelli e Palazzi chiusero la questione con un’archiviazione, risuonano fragorose e fanno tremare i polsi. Vieri che dichiara d’aver sofferto di depressione in quel periodo, ha depositato la testimonianza di Emanuele Cipriani, lo “spiante” che indagò anche su De Santis e Moggi, resa al tribunale civile il 10 giugno 2010, quelli di Tronchetti Provera e della segretaria del capo della security telefonica Tim, Bove, suicidatosi nel 2006, Caterina Plateo, e infine il verbale di Tavaroli del primo febbraio scorso. Tutto questo basterebbe per cominciare a togliere uno scudetto all’Inter, ma solo per cominciare, e poi? E’ questo che teme Massimo Moratti? Intanto a Napoli, alla luce delle nuove intercettazioni, quattordici milioni di tifosi si aspettano una revisione completa dei processi sportivi, e l’incriminazione di chi non può certo invocare la prescrizione per cavarsela. Infine si auspica l’impianto di nuovi processi contro chi per anni ha taciuto e ancora tace. Tutto questo anche in vista di possibili risarcimenti milionari per le parti lese. Dopo la sentenza della Corte Federale che condannava la Juventus alla serie cadetta, Enzo Biagi disse che si trattava di una sentenza basata sul nulla; chissà, forse non si sbagliava!
Archivio per Maggio 2011
Moratti teme la B!
Secondo Massimo Moratti l’Inter ci ha messo 10 più o meno dieci anni per vincere di nuovo uno scudetto perchè non era affatto facile e per lui lo era ancora meno con i Vampeta e i Gresko, rierendosi probabilmente ai fasti degli anni sessanta del padre Angelo, dimenticando le vicende di Ferruxxio Mazzola che ha ampiamente raccontato le vicende di doping di quel periodo. Si è cercato d’ignorare Ferruccio Mazzola, anche da parte dello stesso fratello e la cosa lascia perplessi. Secondo Moratti, c’erano forse dei magheggi anche prima di Calciopoli, lo trova probabile. Le magagne durante Calciopoli c’erano per il presidente dell’Inter e nonostante l’evidente coinvolgimento dell’Inter, egli si riferisce ancora alla Juventus
Tralascia Moratti i relativamente recenti intercettatori, misteriosi, o forse no, ma comunque a senso unico, perché l’Inter non interessava in tribunale, ma a noi sì inece! Per portare Moggi in tribunale sono state sufficienti alcune telefonate, per Facchetti nemmeno gli incontri con un arbitro in attività in gran segreto. La nuova dirigenza bianconera a Moratti sembra piacer, forse perchè per ora è innocu.a. Andrea Agnelli? è definito preparato, molto serio, solo quell’esposto è una spina nel fianco. “Vuole indietro i due scudetti? No, è un nostro scudetto. Ne scelga un altro, non quello lì”
Moratti insiste sul fatto che non avrebbe mai incotrato in viat sua Luciano Moggi, cosa che a noi non risulta, fa finta di niete sulla possibilità che l’Inter vada in B..e insomma sembra farneticare..che sia davvero terrorizzato dal futuro..?..
Simona Aiuti
Calciopoli, Chi rischia davvero?
Per dare un senso, anche blando a cinque anni di processo, e a quello che questo lusto è costato in termini economici, poiché la giustizia ha un costo salato sia per gli imputati che per l’erario, sarebbe stato necessario arrivare a provare la fondatezza delle accuse iniziali, fatta però di foglie autunnali, invece il castello accusatorio è durato meno di un gatto in tangenziale e di un diabetico in pasticceria.
Se la giustizia sportiva, nella sua autonomia, ha fatto fronte al più grande scandalo del calcio italiano(tralasciando i maggiori protagonisti che vivono indisturbati e tranquilli) arrivando ad una sentenza folle, e relativa penalizzazione senza prove, vere colpe o identificare almeno il dolo, ma sposando solo l’onda emozionale del momento, accontentando solo gli antijuventini, non ancora satolli, oggi scopriamo che anche la giustizia penale, ha bisogno di appoggiarsi niente meno che al calcio scommesse.
E’ incredibile dover tornare indietro a quando non c’era stato l’attentato al Papa, non era caduto il muro di Berlino, era presidente Pertini, che Dio l’abbia in gloria, Del Piero non aveva ancora perso i denti da latte e Paltinì non era ancora approdato alla Juventus!
Ascoltando la prima parte della requisitoria di Narducci, ciò che colpisce e fa tremare i polsi è la mancanza di uno straccio di prova a sostenere delle teorie che vengono esplicate come se in cinque anni tutto fosse rimasto al 2006 e come se 180.000 telefonate incriminati ma estranee a Luciano Moggi non siano mai emerse, quando agli imputati non fu concessa loro la possibilità di difendersi in sede sportiva e ora la FIGC sta in finestra, tremolante all’idea di dover mandare l’Inter in B e doverla degradare sul campo di almeno due o tre titoli acquisiti. Moratti potrebbe non riprendersi mai dal colpo, Mou dalla Spagna potrebbe avere un attacco apoplettico e poi potrebbero scoperchiarsi i sepolcri! Già, chi ha il coraggio di una simile rivoluzione? La risposta è automatica, gli stessi che mandarono la Juve in B da innocente!
Il processo di Napoli è stato mediatico, ma in modo partigiano, perché la stampa che conta tace. Il numeroso popolo dei tifosi non è mancato, ma ancora una volta ci si fa forza sullo spirito antijuventino che si taglia con il coltello.
Non sono stati trovati riscontri oggettivi che dimostrino contro ogni ragionevole dubbio, il vantaggio che la cupola, almeno nelle intenzioni, avrebbe dovuto far conseguire alla Juventus e ai suoi amici, e la formula sembra essere più o meno la stessa: sono colpevoli perché è così e basta, e gli altri veri colpevoli basta ignorarli.
Il PM Narducci ha parlato per molte ore riproponendo, con un linguaggio sicuramente prorompente le sue teorie, ma a noi non basta.
Rinnovare i dubbi del 2006 è servito ai media svogliati di riproporre l’argomento calciopoli, sposando la linea colpevolista che li ha sempre contraddistinti e ignorando ancora Collina, e relative telefonate con Galliani, Giacinto Facchetti, Massimo Moratti, Bergamo e gli altri relativi telefonati e telefonanti!
E’ palese dopo cinque anni di processo che non ci sono risultati concreti atti a dimostrare la fondatezza dei teoremi di Narducci. Non sappiamo come terminerà il processo, e il clima surreale fa supporre le più disparate ipotesi, tuttavia è lecito pretendere che la FIGC agisca contro i colpevoli, quelli veri però!
Simona Aiuti
Calciopoli, quel pasticciaccio all’italiana!
Chissà perché, pensado a questo processo che si celebra a Napoli, vengono in mentre quegli studenti universitari che non avendo dato neanche un esame all’università, mentre i genitori attendono a breve la laurea, non potendo tornare indietro, e non riuscendo a dire “mi dispiace ho sbagliato” vanno avanti ad occhi chiusi come arieti verso l’ignoto!
Abbiamo l’impressione che a Napoli si voglia ad ogni costo tenere in piedi un’impalcatura di carta, ma il vento è forte!
Il pm Narducci ha sostenuto in aula la tesi dei sorteggi arbitrali pilotati, che in modo sorprendente, non è stata sostenuta dai famigerati colpi di tosse o attacchi di tubercolosi, o di tisi, atti a orientare l’estrazione delle palline dal colore scrostato, ed è lecito chiedersi perché? Infatti, non molto tempo fa, quelle “bronchiti asmatiche, o tossi asinine” erano considerate “la prova della pistola fumante”!
In realtà il sorteggio era condizionato forse dal meccanismo stesso in mano ai designatori Bergamo e Pairetto e null’altro è stato dimostrabile.
Per quanto riguarda le frodi sportive a singoli fatti avvenuti in campo, in buona sostanza Narducci pensa che il teorema stesso sempre sostenuto crea il fatto, e la presunta cupola è colpevole a prescindere, sciorinando la storia delle ammonizioni preventive, e con gli arbitri per via di un “atteggiamento complessivo”(ancora sensazioni) che avrebbe inibito i calciatori, cosa del tutto smontata dal calcolo dei punti ottenuti per partita con arbitri contro o a favore della Juventus.
Poi viene citato lui, Collina, “l’arbitro dell’alluvione di Perugia”, un uomo dall’alone di mistero, che da lontano non si esprime, chissà perché! Narducci si riferisce ad una gara in cui ad una squadra fu “impedito di avanzare oltre la metà campo”, quindi ancora sensazioni non dimostrabili.
Narducci accusa Ancelotti di aver mentito per attenuare le accuse a Moggi, con qualcosa di evanescente e nostro stupore.
Sostiene anche che “la storia del calcio italiano, almeno dal 1980, è anche storia d’illegalità”, già, ma considerando i coinvolgimenti emersi dalle intercettazioni, è lecito chiedersi quanto sia cristallino ogni scudetto vinto dal 2006 in poi?
Ancora Narducci procede come un ariete nella sua requisitoria, trascurando gli esiti del dibattimento, sfoderando anche il teorema delle ammonizioni, smentite pure quelle.
Tutto questo ci fa pensare al canto del cigno, infatti, per molto tempo, i veri protagonisti di questo processo sono stati gli avvocati difensori, le centoottantamila telefonate che inchiodano l’Inter, i tecnici/periti che hanno sbobinato e fatto un lavoro certosino e poi le famigerate sensazioni.
Nella variegata e talvolta sorprendente requisitoria ci sono momenti di grande noia, di tedio, di frasi polverose, piene di elementi che essendo stati smontati nel tempo, ci si domanda come facciano a sopravvivere in una tesi da portare avanti!
Il momento topico tuttavia, è però costituito dalle sim svizzere, e quando Narducci ripercorre il modo con cui i Carabinieri hanno ricostruito la rete delle sim, omette alcuni particolari emersi in sede di controesame. Posto che mai Moggi ha negato la circostanza di aver dato mandato di acquistare dette sim, regolarmente messe a bilancio e quindi non nascoste, ci si chiede come questo possa essere un perno intorno a cui dovrebbe ruotare un processo!
Allora, in attesa di ulteriori sviluppi, ci si domanda, quali sono i pilastri dell’accusa? E perché cammino facendo, mentre si è continuato a tenere in ostaggio Luciano Moggi che presumibilmente aveva una mano nella marmellata, non si è incriminato chi è fuggito con tutta la cassa? Infine è lecito chiedersi, con riferimento al lavoro della FIGC, se chi è fuggito con tutta la cassa, a fine agosto farà parte del campionato di A, oppure come sarebbe giusto, in B o in C?
Simona Aiuti
Terme Romane a Frosinone
TERME ROMANE A FROSINONE DA SALVAGUARDARE di Simona Aiuti – A Frosinone è stato scoperto nel 2007 un vasto settore di un impianto termale, risalente fra il II ed il I secolo a.C. Ci troviamo, dunque, di fronte ad un sito archeologico d’importanza nazionale che va tutelato e che i cittadini della zona vogliono salvaguardare. (UNMONDODITALIANI) Che l’Italia sia un museo archeologico a cielo aperto è innegabile e questo la pone in una situazione di fragilità, per via d’atti di vandalismo, spesso perpetrati da “tombaroli” capaci di qualunque nefandezza per arricchirsi, per questo le pene dovrebbero essere molto più severe al riguardo. Purtroppo molti archeologi sono costretti a ricoprire di terra, sotterrare luoghi e mosaici di pregio per preservarli, anche per mancanza di fondi e anche per via di una burocrazia inutile e lenta che espone a rischi siti. La Ciociaria è una terra antica e ricchissima dal punto di vista archeologico, infatti, la progenitrice di questa civiltà dell’Italia centrale è la “regina guerriera Camilla”, citata da Virgilio nell’Eneide. A Frosinone, a poca distanza, in un terreno nelle immediate vicinanze dell’antico percorso della Via Latina, nei pressi di Piazza De Matthaeis, è stato scoperto nel 2007 un vasto settore di un impianto termale, risalente fra il II ed il I secolo a.C. Gran parte dei ritrovamenti archeologici è ricoperta da parcheggi sia pubblici che privati che pur avendone garantito la conservazione, dal dopoguerra in poi, hanno con palazzi e palazzine, derubato la comunità di un pezzo di storia, in buona parte irrecuperabile. Considerando tale situazione del passato, in una città distrutta dalla seconda guerra mondiale, e dovuta anche ad una mancanza di senso civico dell’epoca, oggi, invece è importante constatare che moltissimi cittadini si sono associati, e con gran fervore cercano di strapapre al cemento e alle ruspe un pezzo di storia frusinate da conservare e tramandare non solo alle prossime generazioni, ma anche a chiunque voglia venire a Frosinone per fruirne. Sembra che sia in movimento dinamico una imponente iniziativa finalizzata all’edificazione di un complesso polifunzionale “Residenza, commercio, Spazi pubblici”. Pur riconoscendo l’importanza di una crescita edilizia, riteniamo molto più importante salvaguardare ciò che ci appartiene. E’ innegabile che ci troviamo di fronte ad un sito archeologico d’importanza nazionale che va tutelato. Sembra che ben ventidue associazioni cittadine supportate da archeologici e studiosi/esperti del settore hanno posto l’accento sulla necessità di apporre un vincolo archeologico,
su un terreno che nasconde qualcosa che ci appartiene. I cittadini chiedono un vincolo, e poi anche un investimento corposo per creare un “percorso archeologico”. E’ importante segnalare che a pochi metri da quest’impianto termale, c’è un anfiteatro molto bello di forma ellittica sommerso dai pilastri d’alcuni palazzi, e con tubature di scarico che n’offendono terribilmente la vista. Avendo perso quasi del tutto questo teatro, e molti altri reperti, i cittadini desiderano salvare queste terme per la comunità, e come dargli torto? E’ lecito ritenere che in quella zona c’era un foro, uno o più templi sotto l’asfalto e orribili parcheggi. Le associazioni, a cui va un plauso per il coraggio, l’impegno e la gran voglia di riappropriarsi di una comune “identità territoriale e culturale”, desiderano impegno, trasparenza, investimenti, perché noi non siamo solo “il Colosseo”, ma siamo molto di più! L’arte in Ciociaria è molto importante, è una risorsa e una ricchezza che vanno salvaguardate da saccheggi di tombaroli, soprattutto con l’ausilio delle amministrazioni. Insomma, i cittadini associati non vogliono saperne di ruspe, ma desiderano vedere al lavoro, degli archeologi con strumentazione adeguata per restituirci, ciò che nel tempo si è un po’ perduto. ® Riproduzione vietata. Consentita solo previa citazione della fonte. Tutti i diritti riservati UN MONDO D’ITALIANI — ITALIAN INTERNATIONAL DAILY MAGAZINE http://www.unmondoditaliani.com http://www.dizionarioemigrazione.it Agenzia Stampa, Casa Editrice, Giornale Quotidiano Internazionale, con sede a Bojano, a Roma (via Zanardelli, 36) e a Viedma, in Patagonia, già autorizzato nel 2006 dal Tribunale di Campobasso N.2/96, come edizione on line de “LA VOCE DEL POPOLO” e nel 2010 come e-magazine indipendente. Diretto da Mina Cappussi,diffuso in ogni angolo del pianeta in cui vi sia una comunità italiana, sede di STAGE FORMATIVI per l’Università Roma Tre, Master post laurea in Scrittura, traduzione e comunicazione nelle professioni del web, del cinema e della televisione, collabora con l’emittente televisiva TRSP con il programma omonino UN MONDO D’ITALIANI visibile a breve in chiaro e su SKY in tutto il mondo, associato al quotidiano ORA ITALIA della Patagonia Argentina e all’emittente radiofonica pubblica del sud America, Radio Nacional.Nata come LRA, Estación de Radiodifusión del Estado, ha trasmesso per la prima volta il 6 Luglio 1937 dall’ufficio di Posta e Telegrafia nella città di Bs.As.Oggi è più conosciuta come Radio Nacional e trasmette da Viedma a Ushuaia, da Bs. As a Formosa; ha sottoscritto un accordo con Radio Emilia Romagna, RER, per il programma Ora Italia su 93.5 FM http://www.oraitalia.blogspot.com. Ora Italia el programa de radio de los italianos en la Patagonia. Producido y realizado por la Asociación Emiliano Romagnola de la Comarca Viedma Carmen de Patagones. En convenio con “Un Mondo di Italiani” el periodico online del Molise y con la “Radio Emilia Romagna” la radio de la Región en Podcast. scrivi a minacappussi@gmail.com facebook: mina Cappussi – Mina Cappussi II – Mina Cappussi III – MINA CAPPUSSI FANS CLUB Iscriviti al gruppo facebook: Un Mondo d’Italianihttp://www.facebook.com/group.php?gid=37063563859 IL FAN CLUB FACEBOOK: http://www.facebook.com/mina.cappussi#!/pages/MINA-CAPPUSSI-FANS-CLUB/115534231816194?ref=sgm Edita il PRIMO DIZIONARIO DELL’EMIGRAZIONE ITALIANA sotto l’egida del Ministero Affari Esteri e del Ministero dell’Istruzione. mi dispiace, perdono, grazie, ti amo 03 / 05 / 2011
Simona Aiuti