Archivio per aprile 2009

29
Apr
09

Juventus: Charles!!

John Charles: il gigante!

 

dddQuando arrivò in Italia dal Galles, la sua terra era nota per un capo di abbigliamento elegante, ma dopo poche partite il pubblico italiano e i tifosi della Juventus s’innamorarono di lui e lo fecero fino in fondo: John Charles era un grande del calcio.

“Grande” in tutti i sensi, quel gigante dallo sguardo tranquillo ed un poco sornione si accingeva a diventare padrone dell’area di rigore. Non solo quella avversaria, per sbattere i palloni alle spalle di Buffon e Grezzi, ma anche quando in difesa bisognava sventare pericolosi calci d’angolo.

Figlio di un minatore, Charles era “nato” alto, e a quindici anni cominciava a giocare a basket, poi scoppiò l’amore del calcio. Nella Juventus nasce il trio con Omar Sivori e Boniperti, tanto diversi ma invincibili assieme.

Da una parte “King John”, potente, tranquillo dall’altra Omar, furbo, rapido, un po’ carogna e l’altro bello, biondo, rubacuori e macchina da gol. Da un lato un gigante, dall’altro un piccoletto fin troppo pepato e un altro chen1155541184_30187137_8193919 mediava. Il trio è perfetto e lancia la Juventus in un periodo d’oro. In cinque anni, dal 1958 al 1962 arrivano tre scudetti. Subito il primo davanti al Milan con il grande John che realizza ben 28 reti ed è protagonista in campionato dove domina domenica per domenica e vince la classifica dei marcatori.

Charles è il nuovo eroe del nostro calcio e i giornali coniano nomi e sopranomi per il gallese rendendolo un personaggio. Arriva anche la vetrina internazionale con il mondiale del 1958 in Svezia. Charles comincia bene segnando il gol del pareggio nella partita d’apertura con l’Ungheria. Il Galles si qualifica ma esce nei quarti, dove verrà battuto dal Brasile, e il “gigante” rimane in panchina finendo così il mondiale senza colpo ferire.

Rientrato alla Juventus con grosse ambizioni, i bianconeri arrivano solo quarti, con Charles a quota 19. Poi la doppietta dei due scudetti ‘60 e ‘61 con Parola allenatore e con il gallese che realizza rispettivamente 23 centri, terzo nella classifica dei marcatori vinta dal gemello Sivori. L’attacco della Juventus è veramente micidiale, spietato con 92 reti. Sivori è irresistibile, cattivissimo come un campione deve essere, Charles sempre più potente e la regia di Boniperti è sempre elegante e ficcante.

La stagione 1960 è veramente irripetibile con xxxla vittoria anche in Coppa Italia. Una squadra perfetta che si ripete anche l’anno dopo, e il terzo tricolore viene vinto anche grazie ai quindici gol di Charles: un uomo valanga!

In seguito Boniperti lascia il calcio, la difesa viene cambiata e non va. Charles gioca molto con la maglia numero cinque, trasformato da attaccante in stopper. Poi un grave infortunio al ginocchio fa finir peggio una pessima annata.

Qualcosa è cambiato per il gigante buono e dopo un po’ torna a nord, e gioca di nuovo nelle fila dei Leeds United per finire la carriera, e per sognare ancora di lavorare in Italia, forse come allenatore, un sogno che non si è mai realizzato però, e nella leggenda resta John il gigante.

Simona Aiuti

 

13
Apr
09

George Best, il mito

Il mito di George Best!

 



Aimon.it - Invia e ricevi SMS utilzzando il tuo pc! Registrati gratis e ottieni subito 25 SMS OMAGGIO!

george-best-calendar-07George Best è stato uno dei più grandi calciatori di sempre, e di certo sarebbe potuto diventare ancora più grande se l’eccesso non fosse stata la sua filosofia di vita.

George nasce in un povero quartiere di Belfast e cresce giocando al calcio. E’ solo adolescente quando segna due gol contro ragazzi più grandi e viene subito notato dagli osservatori del Manchester United.

Best entra così a far parte della storica squadra inglese, ma l’impatto con l’Old Trafford è duro, e sente di essere in un mondo troppo grande lo spinge a fuggire, così prende il primo traghetto per Belfast, ma viene raggiunto da Busby, il quale, con grande abilità convince il giovane a ritornare a Manchester.

Il club inglese vede nelle sue fila illustri nomi come quelli di Bobby Charlton e Denis Law, e anche Best farà grandi cose.

George debutta nel campionato inglese a soli diciassette anni contro il West Bromwiche, nel 1966 partecipa alla storica vittoria nei quarti di finale di Coppa Campioni contro il Benfica di Eusebio segnando due gol!

Nel 1965 e nel 1967 vince il campionato inglese. Il 29 maggiopallone_animato 1968 di nuovo contro il Benfica, gioca la finale di Coppa Campioni a Wembley, e segna con stile contribuendo al risultato finale di 4-1. George non solo si convince sempre più del suo talento ma anche della sua fama di cui si nutre il mito. Al ritorno da una partita, all’aeroporto Best si presenta alle fans indossando un sombrero, scatenando il delirio tra la folla.

Così nascere la stella Best, la cui immagine va ben al di là dei campi da gioco, assimilandosi ad un’icona pop nota come il quinto Beatle.

Goerge Best in campo è un assoluto domatore della folla, uno che non si tira indietro nei takle, e quando si tratta di contrastare un avversario, ruba palla e poi riparte imprendibile, ma quando è sobrio. Con i suoi dribbling imbambola gli avversari, il suo tiro è un proiettile.

Best raggiunge l’apice del successo e della notorietà vincendo il Pallone d’Oro alla fine del 1968 e inizia anche una girandola di alcool, donne e spese folli, allenamenti saltati, liti nello spogliatoio, fino al divorzio dal Manchester nel 1974.

A ventotto anni George lascia l’Inghilterra per gli U.S.A. con l’idea condivisa anche in Italia da altri calciatori di star2portare il nostro sport dove poco lo conoscono. Aimon.it - Invia e ricevi SMS utilzzando il tuo pc! Registrati gratis e ottieni subito 25 SMS OMAGGIO!

Dopo fidanzate Miss Mondo, inenarrabili bevute di birra, migliaia di sterline sperperate, ricoveri, periodi di smarrimento sotto sbornia e disintossicazioni fallite, conosce anche la prigione per offesa a pubblico ufficiale e stato di ubriachezza mentre si trova al volante.

Nel 2002 George Best diventa commentatore per un canale sportivo nella sua Inghilterra, e subisce anche un gifanellodelicato trapianto di fegato per via dell’alcol di una vita.

Simona Aiuti

 

 

 

Nel mese di ottobre 2005 il mito Best viene ricoverato in ospedale: le sue condizioni sono da subito critiche, al punto che morirà pochi giorni dopo, il 25 novembre 2005.

Un autorevole giornalista sportivo inglese scrisse: “Ci sono due modi per ricordare George Best: il primo vi causerà rabbia, rimorso, dolore per non aver visto questo immenso giocatore esprimere tutto il suo formidabile ed inarrivabile talento; la seconda vi porterà gioia, un’incredibile stato di estasi e la privilegiata opportunità di aver potuto ammirare uno dei più grandi artisti sportivi mai apparsi sul pianeta”.

 Aimon.it - Invia e ricevi SMS utilzzando il tuo pc! Registrati gratis e ottieni subito 25 SMS OMAGGIO!




aprile: 2009
L M M G V S D
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
27282930