Archivio per novembre 2015
Da qualche anno qualche dirigente scolastico ha pensato bene di eliminare il presepe da alcune scuole perché offende o potrebbe offendere l’Islam, poi per gradire, delle sollecite maestrine hanno eliminato vari canti di Natale in cui s’inneggiava a Gesù bambino e così è stato
Neanche a dirlo, la diva dei bimbi quattrenni, ovvero Peppa Pig è stata esiliata, forse è al confino a Pianosa, non saprei, ma è rosa, è una scrofa ed è stato ritenuto opportuno censurarla, sempre per il
Se qualcuno pensa che il peggior danno all’Abbazia di Montecassino ci fu con i bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale che di fatto la sbriciolarono, si sbaglia di grosso e non sa ancora quanto. Le chiese crollate o addirittura polverizzate si possono ricostruire come di fatto è accaduto, ma la fiducia e il sentimento ferito di una comunità religiosa, non si ricompatta facilmente. Il crollo recente che ha causato la condotta dell’ex abate don Pietro Vittorelli, meglio noto negli ambienti gay romani come “Marco”, è stato peggio di un’esplosione atomica, che ha travolto lui prima di chiunque altro, compromettendo la sua salute, poiché la vita “sesso, droga e rock’nd rol” qualche strascico lo lascia, e così è stato. Intanto dovrà rendere conto di ben 500 mila euro evaporati in buona parte in coca e festini, soldi che sarebbero stati sottratti dalle casse del monastero benedettino e utilizzati per scopi non solo personali, ma assolutamente discutibili.
Il primo campanello d’allarme, per l’ormai famigerato prelato, c’è stato nel 2010, quando fu ricoverato in codice rosso al San Camillo, dove gli trovarono nel sangue grosse quantità di “GHB” il farmaco dello stupro, e un certo quantitativo di cocaina.
Tra le mura del monastero, per Vittorelli alias Marco, lo scricchiolio s’intensificò velocemente e pericolosamente con l’arrivo di Papa Francesco, relative ispezioni e controlli per il sospetto di ammanchi, che buttarono nel panico il religioso, si fa per dire gaudente, sempre più con l’acqua alla gola e oramai incapace di tenere i nervi saldi.
Le indagini pressanti e una condotta a dir poco disinvolta, hanno fatto definitivamente crollare quello che restava dell’ex abate, di cui emerge un profilo per nulla compatibile con la figura di un religioso. Parliamo di un personaggio controverso con uno stile di vita da nababbo, che era in grado di spendere anche 34.000 euro il mese, soldi delle donazioni dell’8×1000, che arrivavano direttamente dallo IOR. Si racconta e si favoleggia di cene romane e londinesi a base di ostriche, champagne dal costo anche di 700 euro senza battere ciglio.
Vittorelli viaggiava da un continente all’altro prenotando solo in alberghi a cinque stelle, prediligendo Londra, nella quale si concedeva hotel a 7000 euro, da sommare ai 200 dilapidati, tanto non erano suoi, in boutique come Ralph Lauren.
Non disdegnava blitz a Milano sostando al Principe di Savoia spendendo ogni volta 2000 euro, neanche fosse stato una pop star.
Sono stati intercettati messaggi in cui diceva “Sono a Berlino a una festa da paura…è questo il Paradiso… poi me ne vado al caldo a cercà cazzi…la vita è tiranna e puttana…è per questo che faccio tutto quello che mi pare!”.
Così si esprimeva con il suo presunto fidanzato del momento. Notti brave, cocaina, crack erano le vere protagoniste delle notti sfrenate di questo novello Richelieu, che però almeno era un abile politico. Vigorelli diceva che il suo l’ictus era stato causato dal super lavoro e nonostante la semi infermità temporanea, non riusciva a stare lontano dalle sostanze stupefacenti e dai festini che potevano durare anche tre giorni.
Si abbandonava a incontri organizzati grazie alla chat gay grinder o siti di escort come pianetaescort o planetromeo, durante i quali pagava un ragazzo dai capelli biondi per farsi tenere la bottiglia contenente ammoniaca, dalla quale si fumava il crack, cose che erano all’ordine del giorno.
L’ex abate non rinunciava nemmeno alla chetamina, sostanza che si usa sui cavalli, e poi l’amore folle a Roma per un ragazzo, finito miseramente davanti ad una striscia di coca.
E poi mentre la gente dava l’obolo, lui spendeva ancora 32.000 euro per una vacanza a Rio, poi St. Moritz, e ancora weekend termali da 3500 euro in profumeria e ancora abiti firmati.
Sappiamo che le celle italiane hanno le porte girevoli, pertanto non sarebbe male se Papa Francesco ne scegliesse una vaticana per uno spartano soggiorno per almeno una decina d’anni. Siamo sicuri che Marco si adatterebbe anche senza un arredamento D&G.
Simona Aiuti
21
Nov
15
#Belen Vs #Lucarelli
Vogliamo dirlo che l’extracomunitaria Belen Rodriguez l’ha fatta fuori dal vaso? Mi sembra di rivederla, giunta e rimasta per molto tempo irregolare in Italia; alle prime armi, meno seno, meno labbra, meno soldi, solo gli abiti non sono mai cambiati: striminziti. Allora parlava poco e non solo perché non masticava la lingua.
Ora alza la voce, l’italiano non è mai diventato forbito, e di libri s’intuisce che ne legga pochini, forse perché fotografarsi e selfarsi mentre si legge Dante deve essere molto scomodo.
Il profilo culturale non è cresciuto gran che, eppure batte i pugni sul tavolo e direi un po’ troppo. Pur essendo sovraesposta, proprio non le va giù che qualcuno faccia una battuta su lei o su qualche suo congiunto. Una volta prendendosela con la D’Urso, disse che poiché non parlava mai di lei, perché doveva dire una cosa negativa? Già, se non è una buona “reclame” a che serve?
Tutto è nato quando la blogger Selvaggia Lucarelli disse d’aver visto bimbi più belli riferendosi al piccolo Santiago. Da allora, apriti cielo, chiuditi mare! Non ci fu insulto e poi seguirono anche tante scuse e chiarimenti, ma il “clan Rodriguez” sembra quasi che voglia ancora lavare l’onta con il sangue e via con le “lacrime napulitane”.
Addirittura scese in campo zia Cecilia scagliando badilate di veleno sul web contro la blogger e minacciando di ucciderla, poi sgomitò la nonna paterna con inutili sproloqui, dimenticando che sia la nuora argentina sia il figlio ballerino tatuato, con qualche difficoltà a maneggiare i congiuntivi, l’impronta nel mondo dell’arte o nel cemento Hollywoodiano devono ancora lasciarla e per il momento vivono di gossip e rotocalchi, poiché tanto per puntualizzare, al Brancaccio, al teatro Parioli o al dal Verme, pare non siano stati ancora ingaggiati.
Evidentemente rancorosa e livida, di recente Belen ha fatto cacciare la Lucarelli dal suo ristorante e qui però s’intuisce che l’extracomunitaria almeno si è preparata un saggio piano B. Il gesto è stato poco appropriato, poiché non ha fatto cacciare uno spacciatore, o un alcolista molesto, oppure chi non vuole pagare il conto, o magari un avventore che non fa la doccia da un mese, no, l’ha fatto per puntiglio e in un ristorante o Bar che sia, non è bello, perché se deve esserci una discriminazione, che si mandino via le persone diciamo “non per bene”.
Davanti alle telecamere di Striscia la notizia, la Belen ha tirato fuori il filone “i figli so piezz e core”, dicendo che si sente una mamma ferita, sì, ma da cosa?
E’ stata ingenua la Rodriguez, perché ha dimenticato di essere sul suolo italiano, e cerca di “rubare a casa dei ladri” con l’argomento “mamma solo per te la mia canzone vola”. Conosciamo meglio di lei il “refrain”, e la strumentalizzazione qui è lampante come l’apparizione alla ribalta di Valeria Marini in un abito di paillettes! Suvvia, qui non stiamo parlando di una madre che difende un figlio che non può andare a scuola perché manca il pulmino con pedana, o perché a scuola mancano i fondi per
l’insegnante di sostegno, o perché sempre a scuola è stato oggetto di bullismo. Una madre ferita piange per cose del genere, per gravi discriminazioni, non perché anni fa qualcuno ha detto d’aver visto bambini più belli! L’estetica e le “pezze” di tatuaggi non sono tutto nella vita, oppure lo sono quando il resto si fa evanescente!
Belen vive di questo, di foto postate sui social, di rotocalchi, di farfalle inguinali, anche perché in televisione le sue quotazioni sembrano essere in forte ribasso e ribadisco che la Warner non le ha ancora stipulato un contratto.
Simona Aiuti