Archivio per luglio 2011

30
Lug
11

Calciopoli, Agnelli vuole indietro gli scudetti

Se qualcuno crede ancora che ignorando Calciopoli e le rimostranze del popolo juventino si possa mettere tutto a tacere, sperando di cavarsela alla chetichella, non sa quanto si sbaglia. Andrea Agnelli procede come un caterpillar, sa di essere nel giusto e va avanti come ha deciso. E’ ovvio che la magistratura con prove evidenti alla mano non potrebbe non restituire giustizia alla squadra torinese e probabilmente si arriverà davvero in un tribunale civile. Non molte ore fa il presidente della Juventus ha dichiarato al NY Times che la Juventus riavrà senz’altro gli scudetti 2004-2005 e 2005-2006 che le sono stati tolti in seguito a Calciopoli e se deciderà di far “venire giù il teatro” trascinerà con sé tutto il campionato di serie A davanti ad un giudice vero. E’ molto deciso nel puntualizzare che la Juve ha vinto per 29 volte e non 27.

E’ palese ormai che alcuni club italiani a suo tempo esercitarono pressioni per ottenere arbitri e griglie, chiedendo e ottenendo tutto quello che Luciano Moggi non solo non chiese ma nemmeno ottenne. Tutto questo è emerso in modo incontrovertibile, quindi, non resta che risarcire la Juventus e condannare chi deve essere condannato.

A ragion veduta la Juventus continuerà a difendere i due titoli che le sono stati tolti, se necessario anche davanti ai tribunali ordinari, concetto già ampiamente espresso. Andrea Agnelli pretende un trattamento di equità e se la Juventus non potrà averlo dalla giustizia sportiva, cercherà d’averlo al di fuori dell’ambito sportivo con elementi granitici.

Il presidente guarda avanti e con fierezza, e ha sottolineato al New York Times che ora la Juventus è la prima società italiana ad avere uno stadio proprio. Si tratta di un impianto modernissimo. Tutto questo, mentre le altre strutture italiane sono vecchie, scomode, da ristrutturare, anche per via di quotidiani atti di vandalismo di una gravità inaudita. Tutto questo mentre Pierluigi Collina non si pronuncia su quegli anni di calciopoli, Moratti si sente stizzito e infastidito e poi Franco Baldini non ha mai chiarito il vero ruolo che ebbe in quegli anni, se da protagonista o gregario e poi cosa intendesse nelle intercettazioni quando prevedeva uno scandalo. Che ci dica finalmente che ruolo ebbe prima del 2006!

06
Lug
11

Palazzi inchioda l’Inter e cosa rischia?

Calciopoli, l’Inter forse colpevole e forse prescritta!

La Procura federale della Federcalcio ha archiviato l’esposto della Juventus sullo scudetto del 2006 assegnato all’Inter.
Non si conoscono ancora le motivazioni, però s’intuiscono. Se, come si presume, non emergeranno reati sportivi perseguibili, l’attribuzione dello scudetto 2006 all’Inter non sarebbe in discussione.
Se invece emergessero reati sportivi prescritti, la decisione spetterebbe al Consiglio federale, tuttavia pare davvero ridicolo inquadrare un reato sportivo nella prescrizione, poiché lo sport implica totale lealtà ieri, oggi e domani, e se un titolo è guadagnato slealmente cosa c’entra la prescrizione? Forse i presunti “rei” in questi anni si sono misteriosamente redenti e purificati? Oppure hanno espiato?
La relazione di Palazzi rivelerà questi elementi, in buona parte noti solo il 18 luglio, anche se tutti noi sappiamo che le irregolarità ci sono state, nessuno potrà negarle con un editto e sarebbe un insulto l’agognata da alcuni “prescrizione”!
Il procuratore federale Stefano Palazzi, esaminati gli atti dell’indagine riguardo le trascrizioni delle conversazioni telefoniche depositate presso il tribunale di Napoli, ha disposto l’archiviazione del procedimento, giudicando gli elementi non rilevanti.
Dunque come sospettavamo, anzi già sapevamo, Moratti è tranquillo non perché sa che le conversazioni telefoniche non sono compromettenti, ma perché ha sempre confidato solo e soltanto nella prescrizione, legata in genere alla giustizia ordinaria.
In ogni caso se un uomo ruba una cassaforte nel 1935, e viene scoperto nel 2011, questo non cancella che sia avvenuto un furto. Moratti parla di archiviazione e risponde con una certa sufficienza a chi lo incalza sui reati di giustizia sportiva e sappiamo bene da cosa nasce tanta sicumera.
La Juventus invece interpreta in maniera diversa i risultati dell’inchiesta di Palazzi. Ora è davvero ufficiale che solo la prescrizione ha impedito o potrebbe aimpedire in futuro il riaprirsi dei procedimenti disciplinari nei confronti dell’Inter e dei suoi dirigenti, quindi è inutile continuare con delle sciocche ipocrisie per tentare di umiliare ancora gli Juventini appendendoli ad un filo. Sembra che i legali del club bianconero abbiano inviato un’istanza urgente per avere accesso alle motivazioni e agli atti del provvedimento, alle motivazioni e alle indagini in relazione all’esposto del il 10 maggio 2010. In un anno sull’esposto non è arrivata alcuna risposta alla Juventus, e questo non è solo segno di poca creanza, ma anche un voler tenere ancora quattordici milioni di persone sulla corda. Tanto per fare tabula rasa, e mettere una pietra tombale sull’idea remota di dare a quegli anni una parvenza di giustizia, risulta prescritta qualunque altra cosa, persone situazione accaduta in quel periodo.
Orbene, si ha l’impressione che si voglia solo seppellire tutto, anzi è una certezza. Ora è palese, evidente e inconfutabile che determinati fatti si siano verificati, e non c’è l’intenzione di sanzionare i “rei/prescritti”, pur essendoci elementi concreti, ma si è voluto far scivolare via il tempo, seppellendo invece la giustizia vera, poiché quella finta smantellò la squadra che nel 2006 fu la più forte del mondo.
Pertanto gli scudetti della Juventus sono con orgoglio 29 e guardiamo avanti!
Simona Aiuti




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