Archivio per novembre 2016

29
Nov
16

#LapoElkann

img_20161102_144423Oggi riflettevo sul fatto che come è giusto che sia, assistenti sociali e autorità competenti arrivano spesso in famiglie povere e disagiate e sottolineo povere, in cui ci sono bambini maltrattati e ricollocano altrove i bimbi; in case famiglia o in coppie x un affido. E’ palese che l’elemento più importante è l’amore, senza il quale non si cresce bene. Dovremmo riflettere noi, e sottolineo noi che abbiamo avuto una madre che ci ha rimboccato la coperte, preparato una minestra e fatto una carezza.
Ebbene, gli assistenti sociali, chissà perché, non sono mai entrati in images (2).jpgcasa di Margherita Agnelli, la quale sembra che non avrebbe dato amore al figlio Lapo e poco anche agli altri, che equivarrebbe ad un maltrattamento in tribunale. Già, Lapo, che non avrebbe avuto carezze, una madre amorevole, ma castighi orripilanti e infine, abusi sessuali nel collegio dove venne sbattuto, diviso dai suoi fratelli, cresciuti un po’ freddini pure loro. images-5Vorrei anche sapere quanto tempo il signor Elkan, noto scrittore, abbia trascorso con suo figlio, visto che quest’ultimo non parla nemmeno tanto bene l’italiano! No signori, gli assistenti sociali a casa di Margherita Agnelli non sono entrati, chissà come mai. E voi là fuori che avete una famiglia normale, modesta, ma intessuta d’amore tenetevela stretta, non sempre chi guida una Ferrari è felice, o lo è stato.

Simona Aiuti

16
Nov
16

Bus Cotral a Frosinone euro zero, quando la rottamazione?

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simona aiuti

Chi si occupa della cosa pubblica a Frosinone dovrebbe semplificare la vita degli dei cittadini e non complicarla, ma sembra che questo concetto a Frosinone non attecchisce!

E’ vero, siamo perennemente immersi in una nuvola grigio rossastra d’inquinamento, tuttavia quando ci si fa male a un dito, non ha molto molto senso tagliare l’intero braccio per evitare di sentire il dolore del dito. E’ un po’ questo che sta succedendo a Frosinone, cittadina nella quale il capolinea COTRAL ora non è in periferia, ma è sito “nella periferia della periferia”, e se lo spostano ancora un po’ lo collocheranno a Colleferro o direttamente a

Ebbene è stato stabilito che gli enormi e inquinanti bus COTRAL noncotral4.jpg potranno più passare dentro in centro, ma finiranno direttamente nell’ameno e isolato capolinea, by passando la città, circolando ad alcune centinai di metri di distanza, che però fanno molto la differenza in termini di disagio.  “I cervelli” forse in fuga, dimenticano un piccolo dettaglio, ovvero che gli utenti salgono sopra questi bus proprio per raggiungere la città, non per evitarla.

Negozi, uffici, scuole, sindacati, ambulatori, supermercati, luoghi di cotral3passeggio, il centro insomma, sono da tutt’altra parte, ovvero lontano dalla desolazione, e visto che i gas di scarico, grazie a questa discutibile ordinanza vengono semplicemente scaricati qualche metro più in là e che restano comunque nell’aria, la stessa, che senso ha tutto questo?

Lasciare i pendolari lontano dalla meta magari in pieno inverno, al buio e sotto la pioggia, obbligarli a prendere delle navette o delle circolari GEAF che non coincidono mai con i COTRAL e chissà perché cotral1dovrebbero, non solo è una perdita di tempo, ma implica dei costi aggiuntivi e forse altri mezzi di trasporto in circolo, quindi si evince che l’inquinamento e il traffico  non si riducono affatto, al massimo si moltiplicano e tutta quest’operazione puzza d’ipocrisia e forse anche di cervello in putrefazione.

Ciliegina sulla torta, la parte alta di Frosinone è ulteriormente penalizzata, compresi i commercianti, poiché se prima qualcuno cotal2scendeva dal bus, prendeva l’ascensore inclinato e andava a fare shopping, così sarà del tutto scoraggiato dal farlo. Che senso ha finire”nella periferia della periferia”, in mezzo al nulla e perdere due ore di tempo? Chi poteva prendere l’ascensore inclinato per scendere nella parte bassa e prendere un COTRAL avrà molte difficoltà nel farlo.

Il traffico ora non è affatto più snello, poiché resta tutto sulla via Monti

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vedremo mai un bus d’ultima generazione come questo a Frosinone?

Lepini e poi via l’ipocrisia, non ci sarà affatto un abbassamento del tasso d’inquinamento, basta pensare che in tante, troppe case già ci sono caldaie che lavorano come locomotive, al punto che si sta in maniche corte in pieno inverno come se si allevassero pitoni e nessuno controlla.

La Regione Lazio, sempre che esista ancora come entità latente, avrebbe dovuto invece incentivare la sostituzione dei vecchi bus inquinanti, incentivare il trasporto pubblico, e non complicare la vita a un esercito di almeno 5.000 pendolari che circolano in 91 paesi che compongono il frusinate. Rendere Frosinone inaccessibile non è stata una grande genialata, l’avranno scoperto i “cervelli”?

Simona Aiuti

10
Nov
16

legge #doppiocognome ora!

 

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simona aiuti

Dunque l’attribuzione automatica del cognome paterno ai figli “legittimi” viola la Costituzione se i genitori vogliono diversamente ed è l’ennesima volta che questo principio viene ribadito. Secondo la Consulta, intervenuta per la terza volta in meno di 18 anni sull’argomento doppio cognome la misura è colma e il Senato deve sciogliere le riserve e approvare il disegno di legge.

Ebbene i tempi oggi sono maturi per superare quella che oggi non è nemmeno una legge, bensì una consuetudine cioè l’attribuzione automatica del cognome del padre, che già nel 2006 la Corte stessa aveva definito “retaggio di una concezione patriarcale della famiglia”.

A dare l’ennesima spallata è stata la Corte d’appello di Genova

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Antonio Banderas usa il cognome della madre

nell’ambito di una causa promossa da una coppia dopo il rifiuto dell’ufficiale di stato civile di apporre al loro figlio anche il cognome della madre.

L’attribuzione del solo cognome paterno non è previsto da alcuna norma, ma è una consuetudine desumibile indirettamente dal Codice civile da un regio decreto del 1939 e da un decreto del presidente della Repubblica del 2000, che determinano l’attribuzione automatica del cognome paterno. Già nel 1998 la questione era arrivata alla Consulta, che l’aveva respinta in modo radicale, una scelta attenuata 8 anni più tardi, ma non è bastato.

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Katy Perry usa il cognome della madre

Molti organi internazionali hanno stigmatizzato questa “consuetudine” italiana e ciò accade fin dalla fine degli anni settanta, giungendo poi alla sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che nel gennaio di due anni fa aveva bollato come discriminatoria la “visione patriarcale della famiglia” . A seguito di quella sentenza il legislatore si era attivato giungendo nel 2014 al Testo unico della famiglia, che prevedeva anche il doppio cognome (o meglio, la possibilità di scegliere alternativamente entrambi i cognomi dei genitori). La legge giace

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Natalie Portman usa il cognome della madre

ancora in Senato, ma l’Italia va avanti!

Si è trattato di uno stallo davanti al quale la Consulta si è fermata ben due volte, ma non la terza, forse per sfinimento. Dunque la Corte ha anticipato in via ufficiale la dichiarazione di incostituzionalità legata alla violazione degli articoli 2 (diritto all’identità personale), 3 (diritto di uguaglianza e pari dignità sociale dei genitori nei confronti dei figli), 29 (diritto di uguaglianza morale e giuridica dei coniugi), e anche dell’articolo 117 della Costituzione in relazione a principi contenuti in convenzioni e

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usa il cognome della madre

risoluzioni internazionali, specie quella  quella del 1979 dell’Onu sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne che chi vi scrive ha sempre citato in tutti questi anni.

In uno dei precedenti pronunciamenti, la Corte Costituzionale dice in modo chiaro che non consentire a una donna nell’ambito della famiglia di trasmettere il cognome materno, implica l’impedimento di trasmettere al figlio il patrimonio culturale familiare della donna stessa come invece ha sempre potuto fare l’uomo fino ad oggi.

Sembrerebbe poco importante, ma a dare valore e forza a questa legge

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usa il cognome della madre

è il fatto che la donna italiana sposata non è obbligata a portare il cognome del marito e in ogni luogo sia registrata, deve dare il proprio, da qui si evince che il cognome della donna/madre se non può essere per legge trasmesso, viene definito meno importante quando le è impedito di darlo al figlio, e questo è anticostituzionale.

Strasburgo ha anche in qualche modo consigliato all’Italia di allinearsi o per lo meno di ispirarsi ad altri paesi europei che già da tempo hanno superato lo scoglio del doppio cognome.

Ad esempio, in Spagna, dove vige la regola del doppio cognome, composto dal cognome paterno e da quello materno, i genitori possono

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chaterine deneuve usa il cognome della madre

accordarsi sull’ordine dei cognomi da trasmettere ai figli. In Francia, egualmente, i genitori possono scegliere il cognome da dare ai figli tra quello paterno o quello materno o quello di entrambi nell’ordine da loro stabilito. In Germania, i genitori, a loro volta, possono dare ai figli il cognome di famiglia, se l’hanno definito, o, in caso contrario, attribuire loro il cognome del padre o quello della madre, in base alla loro scelta. In Inghilterra e in Galles, infine, i genitori possono decidere con assoluta libertà il cognome da attribuire al figlio, scegliendolo o tra quelli dei genitori o tra nomi diversi.

Alcuni dicono che questa non è una questione importante e il

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kate winslet usa il cognome della madre

“benaltrismo” impera, cercando di spostare l’attenzione altrove, tuttavia come possiamo crescere come Paese se non sono pienamente riconosciuti i pieni diritti a tutti gli individui, uomini e donne?

Simona Aiuti

 

02
Nov
16

Migranti? No, clandestini, invasori…

 

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Simona Aiuti

Sono numeri da capogiro quelli delle cifre necessarie per il mantenimento degli stranieri che sono ospitati dalle strutture messe a disposizione dal nostro Paese e tantissimi sono anche questi cosiddetti migranti, proposti da molti come sedicenti profughi. In ogni caso queste cifre sono destinate a salire.

Nessuno al governo sembra abbia la minima intenzione o quanto meno la capacità di opporsi a questa invasione. Semplicemente qualcuno ha deciso di venire qui in Italia, migliaia di persone, forse almeno due milioni in attesa di partire e noi per qualche assurdo motivo dobbiamo accogliere e non solo stiamo utilizzando risorse a fondo perduto, ma ci sentiamo anche sbeffeggiati. Le donne italiane non hanno denaro e non possono fare figli, eppure dobbiamo mantenere i figli degli altri.

Il Viminale stanzia 30 euro al giorno per dare vitto e alloggio a ogni immigrata2straniero, ma molto spesso la cifra è più alta e sembra non bastare. Ricordiamo che ogni extracomunitario ospitato in hotel arriva anche a costare 80 euro al giorno.

Rammentiamo anche che i soldi spesi nel centro di prima accoglienza di Pozzallo coprono i pasti, la scheda telefonica e un kit che contiene un paio di tute, alcune magliette, il ricambio di mutande, lo spazzolino e il dentifricio, il bagnoschiuma e l’asciugamano. Si capisce, quindi, come siamo ben lontani dalla media dei 30 euro al giorno su cui abbiamo calcolato 660 milioni di euro sborsati in un anno.

Intanto nel centro di accoglienza per richiedenti asilo di Mineo ci sono quasi 4mila persone che attendono una richiesta d’asilo, e talvolta possono attendere più di un anno, e paga Pantalone.

Forse è vero che moltissimi di questi baldi giovanotti di sana e robusta costituzione scappano dalla guerra e forse hanno anche diritto di farlo, ma la loro guerra chi dovrebbe combatterla, noi? Ebbene potremmo anche farlo ma non al loro posto, al limite, con loro!

I baldi giovani scappano dalla guerra ed io ripenso al mio bisnonno che invece andò volontario e aveva famiglia. Anche mio nonno durante la seconda guerra mondiale combatté e più volte rischiò di morire e anche images.jpglui aveva una famiglia a casa, ma non fuggì. Chi non fugge e resta per difendere la propria terra merita rispetto.

Ma quello che fa più impressione è l’impennata incredibile di sbarchi che si è registrata da gennaio a ottobre. Nel giro di soli nove mesi le presenze nei centri di prima accoglienza sono quasi quadruplicate. Eppure non è tutto, poiché gli italiani sembra che non vedano mai la fine del grottesco e si sentono sbeffeggiati.

Nella foto si vede una giovane donna clandestina/migrante, pure lei diimages-1 evidente sana e robusta costituzione, che evidentemente non ha molto da fare tutto il giorno e visto che ha un tetto, cibo e diversi comfort, ha pensato bene non solo d’inventarsi un’attività semplice e remunerativa, ma di ottimizzarla al meglio.

Nelle foto scattate nella città di Frosinone (centro sud Italia) vediamo le due facce della stessa donna, la quale durante il giorno si mette in testa un cappellaccio blu, abiti sformati e trasandati; divisa roma_fonatana_bagno_nuda.jpgideale per mettersi a chiedere l’obolo fuori da diverse attività commerciali. Alla sera però, sempre la stessa donna come si può vedere, è stata fotografata vestita alla moda di tutto punto, tirata a lucido, con accessori e gioielli per andare a zonzo come chiunque altro.

E’ ovvio che ognuno di noi è libero di fare tutto ciò che vuole nella vita, ma questa gente sta facendo tutto ciò che vuole nel nostro Paese e con il nostro denaro.

Simona Aiuti

 

 




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