
ci vede svettare con quattro titoli mondiali, distaccandoli un bel po’.
ancora devono restituire.
preoccupante e poco è stato fatto per formare le nuove generazioni.

Marco Simoncelli, meglio noto come “Sic”, se ne è andato come tutti gli eroi, giovane, bello, pieno di vita e con una purezza nel cuore che pochi ragazzi oggi hanno. Simpatico, divertente, scanzonato e con la grande capacità di non prendersi troppo sul serio, dote rara. “Gli dei” hanno avuto pietà di lui, e hanno preso Marco Simoncelli in un attimo fugace, mentre era in sella alla sua moto, sua ragione di vita, la sua passione bruciante, a trecento all’ora, a carena, aggrappato a quel rombo che gli faceva ribollire il sangue, sollevandolo e donandogli due ali d’angelo.
Da quella maledetta pista è volato via sulla sua moto spiccando il volo e senza avere il tempo di dire una parola, liberandosi dall’asfalto delle spoglie mortali e sfrecciando su un motore alato, lassù e senza quasi voltarsi, lasciando che il vento scompigli per sempre i suoi mitici riccioli, come un secondo casco che lo caratterizzava.
Sic, ci hai presi alla sprovvista. Tu ora guardi da lontano questo mondo con quella risata e quell’accento divertito e divertente, facendo appena un cenno come saluto, strizzando l’occhio e volando via nel modo più sublime, in un nano secondo, tanto ti è bastato. Il casco in policarbonato è volato via, rotolando sull’erba, lasciandoci attoniti, basiti e soli, infinitamente soli senza la risata del “Sic”, di Marco Simoncelli. Chissà se lassù parlerai del grip, del peso del retrotreno, di ammortizzatori e di quella forcella che ancora non va e bisogna mettere tutto a punto.
A noi mancherai, tu che non eri un ragazzo da superalcolici e droghe, ma uno che dormiva nella stanza di quando era bambino e forse a ventiquattro anni, eri ancora un ingenuo adolescente caro Sic, rimasto così, cristallizzato nel tempo come accade a taluni eroi. Penserai a come usare una chiave blocca puleggia, all’odore del carburante, al sistema elettronico da mettere a punto. Vorremo vederti così con una chiave dinamometrica a cercare il giusto assetto e siamo sicuri che lo troverai. Ciao “Sic”….diobò, è stato un piacere!
Faccia da attore di quella Cinecittà degli anni 70’, e invece Baldini è calamitato subito dal calcio, diventando popolare come direttore sportivo nella Roma, “forse” con una grande smania di presenzialismo.
Nel giugno 2004, dopo la decisione clamorosa di Fabio Capello, che sceglie di lasciare la Roma per andare ad allenare la Juventus, spiazzando il mondo del calcio e magari anche l’A.S. Roma, Baldini rimane al timone della società giallorosa, ma ha in serbo qualche sorpresa. Qualcuno crede che i rapporti tra i due si siano guastati, ma è plausibile che si sia trattato solo di una momentanea separazione diplomatica.
Franco Baldini non ha mai nascosto una certa antipatia spinosa nei confronti di Luciano Moggi, punta di diamante della dirigenza Juventina, l’uomo capace di prendere Zidane per un pugno di “sesterzi” e poi rivenderlo per una pioggia di miliardi, quindi impossibile eguagliarlo.
Famosa l’intervista di Baldini a “Parla con me” di Serena Dandini, in cui non lesina parole dure contro la Gea, il Milan e la Juventus dicendo che per lui costoro avrebbero amministrato il calcio secondo i loro benefici economici e sportivi e nell’occasione sottolineò il fatto che Capello fino a pochi mesi prima aveva la sua stessa idea di slealtà della Juve, di Moggi e della Gea e forse peccò di stile, poiché ognuno dovrebbe parlare per se stesso!
Tuttavia Baldini si dimetterà dalla Roma nel marzo 05’ per divergenze politiche con l’amministratore delegato Rossella Sensi, che non voleva fare la guerra a Moggi, verso cui Baldini non nascondeva un certo livore.
Nel luglio 2006, diventerà segretario tecnico del Real Madrid e tornerà a lavorare con Fabio Capello, divenuto allenatore dei “galattici”, e insieme a poi Capello lascerà la squadra per diventare general manager della nazionale inglese.
La coppia si è riunita per un bel pezzo, ma ora i due si separano di nuovo, crediamo felicemente. Ora Baldini è di nuovo direttore generale della Roma e il calcio s’infiamma, non solo in campo.
Non molti mesi fa, Franco Baldini a Napoli ha definito in tribunale Luciano Moggi un uomo senza qualità, confermando l’antipatia verso un uomo che ha comprato i più grandi campioni come Buffon, Cannavaro, Zidane e nel 2006 ha portato 9 juventini in Nazionale, e quindi possiamo capire chiunque si possa anche per un solo momento un po’ in sudditanza psicologica.
Ancora non è stato chiarito che rapporti Franco Baldini ha avuto con il colonnello Auricchio, mentre è stato accertato in tribunale a Napoli solo che ha mentito sulla conoscenza nei tempi, ed è stato querelato da Moggi.
A Repubblica Baldini ha dichiarato: “Su Gabriele Oriali, che è rimasto coinvolto e ha patteggiato, come dirigente dell’Inter, nello scandalo dei passaporti falsi sul dossier Recoba. Ha detto la verità, nel senso che mi chiese un consiglio, io gli dissi che sapevo che c’era una persona, che però non conoscevo, che si occupava di vedere se le carte erano in regola. Poi questa persona non si è rivelata a posto. Oriali non lo sapeva, nemmeno io. Lui ha molto sofferto per la macchia e mi dispiace”.
Questa dichiarazione sembra poco interessante viste le vicende passate e presenti del calcio italiano, ma noi abbiamo tutto il tempo per chiedere, chiarire, ascoltare e verificare ogni fatto, parola e dichiarazione, usando sempre il condizionale, per capire cosa accadde prima del 2006 nel calcio italiano e chi ha le reali responsabilità di quei fatti, fuori e dentro il tribunale.
Non abbiamo ancora capito quale sia realmente la personalità di Baldini, ma abbiamo pazienza e confidiamo di capirlo presto.
Simona Aiuti
Massimo Moratti è accerchiato, e forse non deve dormire sonni tranquilli, magari si starà domandando come fare per cambiare il karma che lo sta perseguitando.
Arrivano colpi da tutte le parti, infatti, dopo i vari scricchiolii che minano sempre più la dirigenza presente e passata dell’Inter, ora Massimo De Santis ci va giù pesante, sfidando il petroliere.
I legali dell’ex arbitro hanno presentato un ricorso presso il tribunale civile di Milano per chiedere all’Inter un risarcimento con molti zeri. I fatti risalgono al 2003 e si riferiscono al caso Telecom e al dossier di spionaggio rivelato da Tavaroli e Cipriani. Tanto per confermare l’andazzo del karma, anche Luciano Moggi ha intenzione di chiedere un risarcimento piuttosto congruo di trenta miliardi, e vedremo gli sviluppi anche di questa questione, considerando il sospetto che dall’affare telecom sia nato il filone Calciopoli che ha mandato la Juve in B.
Il danno che avrebbe subito De Santis sarebbe da considerarsi piuttosto ingente e superiore a quello di Bobo Vieri anche lui in attesa, poiché sarebbe finito sotto la lente d’ingrandimento l’intero nucleo familiare.
Probabilmente, entro 60 giorni ci sarà la prima udienza e sarà molto interessante sapere se si cercherà un accordo, cosa che non è da escludere, e che sarebbe clamorosa.
Intanto, sempre in questione di karma che forse non riguarda i petrolieri, Franco Baldini, ex dirigente della Roma, e forse buon amico del maggiore Auricchio, grande accusatore di Luciano Moggi, è stato rinviato a giudizio per ingiurie nei confronti dell’ex Direttore Generale della Juventus, durante un’udienza del processo di Napoli. Baldini nel corso della sua testimonianza, definì Moggi “un uomo senza qualità…”, pertanto il 24 novembre prossimo, dovrà presentarsi presso il Tribunale di Napoli davanti al Giudice Schiano.
Intanto l’attesa per la sentenza del processo denominato Calciopoli è tanta, visti i clamorosi sviluppi dovuti alle “intercettazioni inedite” finite per errore nell’obitorio delle bobine e resuscitate miracolosamente da tecnici come Nicola Penta. Intercettazioni in cui senza pudore si dice chiaramente che “nel dubbio” meglio favorire l’Inter e svantaggiare la Juventus, “piccola perla” di lealtà sportiva espressa da chi dovrebbe essere al di sopra delle parti, e che servirà ai legali della Juve al TNAS, dove si combatterà una battaglia importante.
A questo proposito, la relazio¬ne, che la Federcalcio deve presentare a Pierre Cornu, il consigliere capo degli affari legali dell’Uefa, sarà importante davanti al Tnas. La Figc dovrà spiegare, le decisioni prese e “non prese” dal 2006 a oggi, al-la luce delle nuove prove e, soprattutto, della relazione di Palazzi riguardo alle intercettazioni dell’Inter.
La Fe¬derazione dovrà spiegare perché e con quali elementi nel 2006 ha assegnato lo scudetto all’In¬ter e perché nel 2011 alla luce delle chiamate di Fac¬chetti e Moratti non ha provveduto a sanzionare.
In ultima analisi, i dirigenti dell’UEFA non si devono preoccupare se sprechiamo un francobollo, poiché per la Vecchia Signora noi siamo disposti a comprare anche un Gronchi rosa se serve e possono giurarci che ne è valsa la pena.
Simona Aiuti
Una palazzina è crollata nel sud dell’Italia, ma sarebbe potuto succedere in qualunque altro posto del nostro paese, sarebbe comunque caduta, sbriciolandosi come unenorme biscotto secco e ammuffito, e sarebbe comunque precipitata sul lavoro delle donne italiane.