
rihanna
È sconcertante rilevare quante donne ancora non denuncino violenze e abusi alle autorità competenti. Vittime di ogni genere d’estrazione sociale e condizione economica, donne colte, note e anche donne meno istruite che non sporgono denuncia cercando di difendesi dai loro aguzzini, perché vengono inghiottite nel vortice buio della disperazione e della dipendenza psicologica.
I motivi di questa reticenza per molte donne sono legati alla vergogna e

Madonna
all’imbarazzo e forse ancora di più a una cultura atavica che è ancora radicata che avalla le botte e gli schiaffi. Alla domanda su quale tipo di aiuto le donne considererebbero più utile, al primo posto c’è una figura di ascolto e supporto, seguita da forme di protezione e, infine, di aiuto pratico, iter che oggi manca quasi del tutto, se non legato in parte a volontari non statali.
Alcune si ribellano, ma poi vengono perseguitate e il legislatore latita,

Marie Trintignant
poiché non è stato ancora in grado di mettere in atto strumenti che possano tutelare chi riesce a denunciare.
Purtroppo subire una violenza significa spesso fare i conti con conseguenze psicologiche di lungo periodo. Perdita di autostima, aumento del senso d’insicurezza, vulnerabilità e fenomeni di origine ansiosa sono solo alcuni degli effetti che le persecuzioni e la violenza hanno sulle vittime e anche sui figli naturalmente. Addirittura alcuni condannano certe donne che vogliono lasciare il marito violento, accusandole di voler sfasciare una famiglia.
Donne indigenti e senza strumenti culturali e donne molto ricche, non

Veronica De ALurentiis
dimentichiamo che anche Madonna tempo fa confessò d’avere subito molte violenze domestiche dall’ex marito Sean Penn.
Sul fronte personale le ragioni più frequenti del silenzio sono lo scoraggiamento di fronte alla violenza subita e il senso d’impotenza e di solitudine. Al silenzio contribuisce anche la vergogna di essere messi al pubblico ludibrio, sia per quello sia si è vissuto, e che a volte si nasconde per molti anni, sia per l’idea di dover raccontare tutto e rivivere le corse al pronto soccorso, le fratture e i punti di sutura che scioccamente si crede di poter celare.

Carre Otis
Una delle spiegazioni suggerite per comprendere la difficoltà delle donne alla denuncia del maltrattamento è quella che vede la figura femminile maltrattata soffrire di una vera e propria sindrome: la Sindrome della Donna Maltrattata. In particolare, il primo stadio di questa sindrome sarebbe rappresentato dalla negazione. Le donne negherebbero agli altri, e prima ancora a loro stesse, di essere vittime di violenza, giustificando il comportamento del partner con delle scuse.
Molte donne abusate lo sono state anche da bambine, e hanno così

Miley Cyrus
interiorizzato ed elaborato l’idea che quello sia il giusto modo d’avere un rapporto di coppia che si tengono le botte per molti anni. Quindi la donna continua a subire maltrattamenti, senza capire che prima o poi potrebbe arrivate il pugno decisivo e fatale, o un colpo con un fendente.
Tante cercano di scappare, ma nulla possono davanti alle persecuzioni, ma per i motivi su detti non riescono a difendersi da sole e senza strumenti, e quindi vediamo aggressioni con acidi e altri liquidi infiammabili e tante, troppe non sopravvivono, lasciando spesso degli orfani e famiglie distrutte.
Simona Aiuti