Archivio per ottobre 2012

30
Ott
12

Bonolis attacca Andrea Agnelli e la Juventus risponde su Calciopoli

Il noto conduttore televisivo, Paolo Bonolis, ha commentato a Tuttosport: “Odiare mi sembra una parola eccessiva. Sicuramente la precedente gestione juventina non ha fatto nulla per rendere la squadra simpatica: c’è stato un periodo in cui vincevano – e sono i giudici a dirlo -, non solo perché i più forti. Ora non sarebbe male se Agnelli avesse la grazia di tagliare i ponti con quel passato: e invece pretendere le 3 stelle e mostrarle allo stadio, oltre che un’azione nel senso contrario è un gesto di scortesia verso la legge”

Non credo che i tifosi, almeno quelli che davvero possono definirsi tali si offenderebbero se noi definissimo Bonolis “faccia di tolla”.

Ebbene egli dice che la Juventus non è odiata, speriamo che abbia ragione, per ora però è una delle squadre più seguite al mondo, con più tifosi, vince molto, per questo si è tentato di fermarla con “ogni mezzo lecito” e forse pure illecito. Tutta la stampa scritta e parlata si straccia le vesti per un gol regolare annullato al Catania, ma si volta dall’altra parte e tace davanti a ben più gravi ed evidenti danneggiamenti alla Juventus, chissà perché?Il tifoso interista dice che la Juventus vinceva in modo illecito secondo i giudici e tremano i polsi davanti a simili affermazioni, poiché i giudici hanno assolto la Juve a Napoli in primo grado, hanno anche scritto però che le indagini furono fatte male. Il caro Bonolis tralascia le 171.000 telefonate per molto tempo occulte che riguardavano l’Inter. Ricordiamo a questo proposito che non esiste un’intercettazione di Moggi compromettente quanto quelle della dirigenza interista, attraverso la quale si ottenevano griglie, arbitri e si concordavano cene in ristoranti chiusi al pubblico, ma questo deve essere sfuggito a Bonolis.

Agnelli non è pronto a tagliare i ponti con il passato e nemmeno noi lo siamo, poiché non siamo nemmeno disposti a fare altre regalie. Ricordiamo che uno degli scudetti tolti alla Juve non era oggetto di processo sportivo e civile e a conti fatti non solo la Juve dovrebbe essere riabilitata, ma l’Inter dovrebbe giocare in eccellenza.

Bonolis parla di scortesia verso la legge? Allora perché gli interisti non chiedono le dimissioni e i danni alla dirigenza della loro squadra? Sono forse scortesie verso la legge i quattro anni patteggiati da Tavaroli per le intercettazioni ai danni di Vieri? Allora chi è che ha violato le leggi sportive nel primo articolo che chiede lealtà? Credo che Paolo Bonolis dovrebbe rivedere le sue idee e leggersi le carte.

Simona Aiuti

26
Ott
12

Belén, rifatta, rubafidanzati e…. finalmente incinta!

Belén finalmente incinta!

Non so voi, ma io davvero non ci dormivo più la notte; svegliandomi in preda all’ansia, per non sapere con assoluta certezza se la rampante ragazza italo argentina fosse o no incinta e di chi.

Proprio Belén ex di Borriello che ora sta usando il cognome Cozzani, e che te lo dico a fare, a questo punto un cognome italico fa comodo eccome, lei che continua a fare la finta tonta, come se le spalline che le continuano a cadere e gli spacchi inguinali non la riguardassero per niente e fossero solo del tutto casuali attorno alla sua siliconica ingenuità, fa la gnorri e la cosa funziona e ora c’è pure la sorella di Belen e non ci siamo fatti mancare il filmato hard di Belen!

Dunque, Belén è gravida e possiamo rilassarci, smettendo di prendere il lexotan per dormire e magari andare all’Ikea per scegliere una bella culla da regalarle.

La Belén Rodriguez Cozzani giunta come clandestina extracomunitaria, ha imparato alla svelta come vanno le cose nel “Bel Paese”, acchiappando a suo tempo, un bel calciatore come fidanzato, nientemeno che Borriello, cornificato alla svelta, archiviato per cavalcare (si fa per dire) l’onda del successo.

Nel frattempo un po’ di soldini per vari ritocchi estetici li ha investiti, poiché se si guardano le foto del prima e del dopo, la differenza è evidente, dal labbrone pompato neanche fosse la ruota anteriore di Alonso, al seno munito di lunetta e vabbé ci fermiamo qui, avendo assodato che non si tratta di bellezza naturale, ma di un’evidente ritoccatina niente male, quindi Belen è rifatta. E così a colpi d’anca e puntando con attenzione il fondo schiena alla telecamera, tra una campagna pubblicitaria e l’altra un tatuaggio tamarro e l’atro, la connazionale di Maradona e di Eva Peron si è guadagnata un bel posto al sole.

Ad un certo punto, la Rodriguez avrebbe pure pensato di tornare in Argentina definitivamente, forse nostalgica della mitica bistecca, poi però deve essersi messa ai fornelli, decidendo di restare e spennare ancora qualche pollo italiano, dopotutto il filmato hard di Belen è servito.

Dopo il rovente giro di valzer con Fabrizio Corona, tra scatti osé e furiose litigate, senza colpo ferire, passeggiando sul suo 36 di tacco a spillo e quindi c’ha pure il piedino da cenerentola, la Belén Rodriguez Cozzani è giunta a farsi ingravidare da un giovane ballerino di cui dice di essere follemente innamorata.

L’amore si sa è guercio, strabico, orbo e cecatissimo, quindi la Rodriguez ha messo gli occhioni su un ragazzetto classe 89’ che ha adottato la farfallina tatuata della sud americana, lasciando a bocca asciutta tutti gli uomini italiani dai diciotto gli ottantacinque, che avrebbero dato un rene, la dentiera e anche un polmone, per acchiappare la farfallina; credo che ora stiano tutti in fila davanti alle farmacie per comprare un antiacido, qualcosa per il fegato e la preparazione H perché gli rode eccome! Chi non ha sbirciato il filmato hard di Belen?

La ragazza post ritocchi estetici(Belen rifatta) ha sfilato senza tanti complimenti alla cantante Emma Marrone il ballerino Stefano De Martino, che l’ha messa incinta, gravidanza che siamo sicuri, frutterà in contratti un bel gruzzolo, che te lo dico a fare!? Ci siamo anche sorbiti il duetto Belen Canalis, dopo il filmato hard di Belen

La showgirl, e il termine è un po’azzardato, aveva dichiarato di essere certa del nome da dare al pargoletto, che se fosse stato maschio avrebbe dovuto chiamarsi senz’altro Santiago, Jeremias. Auguri! Kissà se con nostalgia  ella pensa al Belen Borriello?

Simona Aiuti

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22
Ott
12

sesso, donne spregiudicate e moderne che vogliono tutto!!!!

L’emancipazione femminile ha fatto percorsi lunghi e tortuosi, un po’ per via dell’arduo cammino e un po’ per via degli stiletti che 

impediscono la corsa, diciamocelo pure ragazze!

“Le brave ragazze vanno in paradiso, quelle cattive ovunque”, leggendaria frase della compianta  Helen Gurley Brown, mancata da poco, dopo averci insegnato un sacco di cose, soprattutto che se vogliamo una cosa, non dobbiamo aspettare che il cavaliere ce la porga, ma dobbiamo andare  prendercela.

Ben prima che la frase campeggiasse sulle magliette delle teenager, già cinquant’anni fa era il motto della storica direttrice di “Cosmopolitan”, bibbia di tutte le cosmogirls che sgambettano spregiudicate per raggiungere un risultato.

Abbiamo imparato che una donna se vuole può avere tutto, ma deve guadagnarselo. Una donna ha diritto a una sana vita sessuale, a girare con una confezione di profilattici nella Gucci, a pagarsi una vacanza da sola, e se ne ha voglia a fare sesso occasionale con chi le pare e piace.

Tutte le donne se vogliono, come teorizzò la Brown, possono essere e sentirsi realizzate anche al di fuori del matrimonio e “avere tutto” carriera, figli, fidanzati, e una vita sessuale soddisfacente, sentirsi sexy, comprarsi ciò che desiderano con i soldi guadagnati da sole e senza dire grazie a nessuno. Questa teoria è forse spregiudicata ma legittima, poiché gli uomini hanno sempre vissuto così. Attenzione! Una donna può anche sposarsi, ma deve essere una libera scelta, non un salvagente dell’ultimo momento. La Brown precorse i tempi, ma dopo quarant’anni fu portata sul grande schermo ed eletta a manifesto dalla fortunata serie ‘Sex and the city’.

Ancora oggi è valido il principio di non contare sugli uomini quando si vuole qualcosa nella vita, bensì bisogna prendersela da sole. Tutto questo non significa calpestare il maschio anzi! Se una donna vuole conquistare un uomo deve farlo, usare tutte le armi a disposizione, e se vuole fare la “gattina” che lo faccia, se ci s’innamora di un uomo impegnato, perché non buttarsi nella mischia, in fondo se quel rapporto è saldo non crollerà, tentar non nuoce!

Perché sentirsi in colpa per aver speso una grossa cifra per le nuove “Manolo”? Perché non dovremmo coccolarci con giornate di relax dal parrucchiere, dall’estetista o a farci massaggiare? Se lavoriamo, studiamo e produciamo, abbiamo diritto a pretendere quello che ci gratifica e che ci spetta.

Una donna può pretendere ciò che desidera, ma deve guadagnarselo, prepararsi, lavorare, studiare e solo attraverso l’autonomia può e potrà competere con gli uomini, specie a letto, dove bisogna essere complici, s pretendere il piacere!

Un tempo era inconcepibile per una donna pretendere l’orgasmo, le coccole, e scegliere i giochi erotici preferiti, ma oggi non è e non deve essere così. Se un uomo non ci soddisfa, possiamo passare oltre, prenderci il lusso di stare da sole e se vogliamo cambiare partner nessuno deve giudicarci e soprattutto non dobbiamo permetterlo, difendendoci a colpi di Prada!

Nicole Minetti

21
Ott
12

Nicole Minetti, bunga bunga, politica e scandali!

Proprio no, non è semplice per le donne italiane che sgambettano tutto il giorno su e giù per lo stivale, lavorando e studiando per portare a casa il risultato, sfogliare giornali, rotocalchi, e poi vedere alla tele i larghi sorrisi di Nicole Minetti tutta giuliva come se la condizione che vive sia la cosa più normale del mondo. Elegante, con l’occhietto un po’ furbetto di chi la sa lunga. Il coro è unanime nel definire quel bel visino un po’ bronzeo come quei mezzi busti che stazionano nelle entrate di certi ospedali, ma per la consigliera regionale deve dipendere dalla tintarella. Le sue dichiarazioni poi, sembrano colarle via giù dalle labbra come qualcosa in sovrabbondanza, come un po’ di botox di troppo che scivola via da bravo idrocarburo.

E’ come se la signorina Minetti ci volesse dare delle spiegazioni, cosa di cui non sentiamo alcun bisogno, poiché essendo ormai nel 2012, avendo la possibilità di ascoltare le intercettazioni che l’hanno vista, o meglio udita protagonista, sappiamo ciò che c’è da sapere da tempo.

 Ella sembra disponibile a parlare del prezzo medio del caffè in Italia, del ritorno del fuxia come colore must, della crisi demografica, ma non di processi, tribunali e del fatto che occupa un posto perché è stata intronizzata neanche fosse la principessa Carolina di Monaco e il suo stipendio lo paghiamo noi. Una donna per tutte le occasioni, vamp spregiudicata in costume da bagno, tintarella da lampada al neon e sandali che così brutti mai li avevo visti in tutta la mia vita. Oppure quasi virginale, in gonna e giacca in  perfetto inglese con sorrisetto da monella. Quando poi davanti al giornalista anglosassone che la incalzava, alla domanda se fosse mai andata a letto con determinati uomini potenti, strizza gli occhietti, evita la risposta ma la conferma come se fosse un gol capolavoro alla Del Piero. Non mi sarei stupita di vedere la linguaccia come ai bei tempi del capitano della Juventus.

Eppure a volte desideriamo pensare che la vera Minetti, senz’altro la più economica, sia quella di “Quelli che il calcio” dell’imitatrice Virginia Raffaele, quella che saluta Ca-beautiful, cara amica chips. Interessante la carriera veloce come la crescita dei funghi, che da igienista dentale l’ha catapultata al Pirellone e vi assicuro che non c’è alcun riferimento sarcastico all’industria della gomma e del botox. La militanza della signorina Nicole Minetti da Rimini ci sfugge, forse si è svolta tra l’Acqua fan di Riccione, Viale Ceccherini e il circuito delle discoteche, ma il mistero permane.

Da giorni poi rimbomba il concetto espresso che dopotutto non serve essere così preparati per occuparsi di politica e qui scatta il bimbominkia pensiero a go go! Dal comune del paese più scalcinato d’Italia, alla presidenza del Consiglio dei Ministri, se si deve rifare un piano regolatore, occuparsi delle fogne intasate, risolvere il problema della striscia di Gaza, mediare in Medio Oriente o deliberare per le nuove aiuole a Sgurgola in provincia di Frosinone, forse e dico forse una certa preparazione bisogna farsela, ma questo all’Olgettina, tra una modella e una tipa che aspira a fare la letterina o la coloradina, non è stato mai oggetto di conversazione. E comunque non se ne può più delle dimissioni della signorina Nicole Minetti che non arrivano mai, e del fatto che ella cada dalle nuvole domandandosi per quale motivo dovrebbe mai dimettersi!

Forse la signorina avrebbe dovuto dimettersi più di un anno fa per buona creanza, perché è emerso senza dubbio alcuno che è stata inchiodata, imposta e ribadisco intronizzata su una poltrona che è stata tolta a chi non ha avuto modo di candidarsi e di lavorare in regione, che abbiamo fior di intercettazioni che lo dimostrano, che non esistono solo leggi scritte, ma anche una morale e viva Dio, un senso dell’etica. Inoltre, prove alla mano, processo o non processo e permettetemi di dirlo, gli italiani hanno ormai oltrepassato il limite della pazienza da un po’, la signorina è indagata per favoreggiamento della prostituzione, e se non si dimette dovremo pagarle anche un vitalizio a cui dovrebbe rinunciare, sempre secondo l’etica che forse all’Hollywood non insegnano. Chiunque può fare politica, ma anche l’onorevole Angelina alla fine mollò il colpo. E’ necessario  essere credibili, dignitosi, certamente anche spiritosi, ma solo se si lavora duramente e onestamente. Una donna che fa politica può anche sfilare, ma solo se ha prima dimostrato di essere competente, stakanovista, capace di sacrificarsi per far quadrare il bilancio di un comune o di una regione.

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17
Ott
12

Ma i VIP come lo fanno?

Ogni 3×2 i VIP si lamentano della stampa che li tampina, invocano la privacy, invocano pure tranquillità e riservatezza, eppure da un po’ ci sfracassano gli zebedei spiegandoci per filo e per segno quando lo fanno, come lo fanno, quante volte lo fanno, con chi lo fanno e se c’è la gang bang tanto meglio.

Non ho idea di quante volte al giorno lo facciano Monica Bellucci e Vincent Cassel. E io posso tollerare di non sapere in quale magazzino capiente della periferia di Città di Castello, tra un cotechino e un capocollo,  lei conservi i vestiti neri e i trampoli rinforzati e muniti di zeppa di Loubutin che indossa pure per andare a portare le figlie a scuola o il perchè non ride mai e parla come se avesse una emiparesi o il principio di una colica renale o come se le fosse rimasto un tortellino tra la lingua e l’epiglottide; ma il fatto di ignorare completamente cosa accada a letto tra lei e Vincent è uno dei pochi ultimi segreti dell’epoca che viviamo. Twitter docet, le foto parlano, i post si sprecano, le dichiarazioni sono ai saldi e i giornalisti sono subissati dalle spontanee esternazioni da camera da letto e dintorni, poiché se si è VIP, mica si può copulare nel talamo! Troppo banale, almeno ci vuole il tavolo di marmo della cucina, oppure il davanzale della finestra mentre sotto imperversa il traffico, ecchissenefrega se c’è folla, meglio! 

Altrimenti che VIP sarebbero senza un po’ di sano esibizionismo?Non c’è attrice; conduttrice o soubrette che non si senta in dovere di raccontarci se preferisce la posizione doggy stile, cow girl, amazzone, o mucchio selvaggio.

Certamente tutto questo non combacia con l’uomo medio italiano, che con canotta munita di macchia di sugo, lattina di birra e partita il mercoledì sera, dall’altro della sua panzetta, proprio non se la sente di fare il circo equestre in camera da letto, neanche dovesse arrivare la truppa dei trapezisti di Nando Orfei. Perfino quella santa donna di Lorella Cuccarini madre di quattro figli si è sentita in dovere di dirci che le piace essere dominata, e qualche dubbio l’avevamo, anche perché ispira sesso come un asse da stiro. A parlare di sesso; ci si è messa pure Barbara D’Urso, pasionaria di canale cinque, detentrice con MAria De Filippi, icona sado maso con frustino, del pubblico più ignorante della televisione  italiana,  ha confessato di essere in astinenza e un “sti cazzi” per me ci sta benissimo! Alessia Marcuzzi ha fatto fuori un altro fidanzato, anche questo è stato utilizzato per la riproduzione e fino ad ora ha rispettato solo un cosa, l’alternanza televisivo, calciatore, quindi ora dovrebbe toccare ad un altro calciatore e ricomincia la giostra, e anche lei si è lasciata andare esternando in particolari di dubbio gusto, ma si sa che da VIP un po’ eccentricità ci vuole. 

Fa parte del gruppo anche la Corvaglia, la quale ha voluto raccontarci che da   VIP, incinta andava come un treno e dopo aver partorito, ha ripreso il ritmo incalzante di prima dopo il tempo minimo sindacale che le era concesso per far riprendere la sua non bionda vagina dalle fatiche dello snocciolamento del pargolo. Quindi, tra schiaffi dati e presi con allegria e privacy dimenticata dopo che la signorina Nicole Minetti ha indossato la maglietta con su scritto” senza sono meglio”, siamo alla frutta, si ma ci siamo arrivati informati.

Simona Aiuti

09
Ott
12

Calciopoli, emergono intercettazioni telecom clamorose!!!!!

Particolari clamori emergono

Usare il condizionale è d’obbligo e quindi sembrerebbe che sia Moggi, che Giraudo, Foti, De Santis e anche la GEA, siano stati spiati a lungo. Moratti, tra il 2002 e il 2003, avrebbe deciso di far elaborare un dossier, ed è quanto emerge dalle dichiarazioni dell’ex investigatore privato Cipriani, sempre lui, interrogato sotto giuramento come imputato nell’ambito della vicenda di Calciopoli.

Ricordiamo che questo filone ha portato almeno per ora a un risarcimento di un milione di euro a Bobo Vieri.

Moggi è basito, ascoltando qualcuno affermare sotto giuramento atti di tale gravità. Sia lui che i suoi congiunti sarebbero stati controllati, spiati. Calciopoli quindi sarebbe nata all’ombra della Madonnina sotto una luce meneghina. 

Il teste, nell’aula bunker di San Vittore, ha ribadito i concetti già esposti in precedenza, ovvero che il dossier sarebbe stato commissionato da Massimo Moratti e che poi l’investigatore avrebbe continuato il lavoro relazionandosi con Giacinto Facchetti.

Cipriani ha confermato in buona sostanza le precedenti ammissioni di Tavaroli (che ha già patteggiato 4 anni) e ha fornito ulteriori particolari, così dice “Ricevetti l’incarico da Tavaroli il quale teneva i contatti con Moratti (…).”

Per il pagamento del dossier Ladroni sarebbe stata spesa la bella cifra di 50 mila euro. Cipriani però emise due fatture a carico di Pirelli dietro richiesta di Tavaroli, per maggior riservatezza.

A confermare i fatti c’è stata anche la testimonianza di Caterina Plateo, che ai tempi era incaricata di appuntare le telefonate in entrata e in uscita delle utenze della Figc, dell’ex guardialinee Ceniccola, Juventus e Gea.

E’ interessante riflette sul fatto che pedinamenti e spionaggio industriale ai danni di dirigenti di altre squadre, in altri sport come la Formula provocarono delle maxi multe. Nel 2007 la McLaren dovette pagare una multa da 100 milioni di dollari, oltre alla perdita di tutti i punti del campionato precedente. Ricordiamo ai più distratti che alcuni ingegneri McLaren avrebbero sottratto file e posta elettronica della Ferrari.

L’Inter a livello sportivo non ha avuto ammende, anzi nonostante le prove acquisite dei premi: incredibile!

Sappiamo cosa è successo invece con quelle intercettazioni.

Un computer arrivò al nucleo dei Carabinieri guidati dal Colonello Auricchio e iniziarono le indagini, però nessuno fu indagato allora per i pedinamenti illegali, ed è lecito chiedersi perché Auricchio e i suoi omisero le intercettazioni tra Facchetti, Moratti, Galliani e gli arbitri, che verranno fuori molto tempo dopo grazie alla difesa di Moggi e al perito Nicola Penta. Particolare importante: non ci sono chiamate tra Moggi e arbitri, ma solo ai designatori e in nessuna di queste ottiene arbitri, o si accorda per avere abboccamenti con arbitri, o ottiene griglie, oppure fa spostare partite.

Vedremo il proseguo.

Simona Aiuti

 

05
Ott
12

Clamoroso Zeman VS Juventus, il doping è altrove!!!!!!!

L’Ex Cecoslovacchia sua patria, forse non ne è ancora fuori! “A pensar male si fa peccato, però ci s’indovina”. I tifosi italiani più attenti si saranno chiesti spesso come mai Zdeneck Zeman abbia sempre creduto di sapere cosa accadeva a Torino riguardo il doping, non avendoci però né vissuto né lavorato e invece da filantropo quale si mostra non abbia mai denunciato il doping, quello vero largamente diffuso nell’Europa dell’est da cui arriva e in modo più specifico in Cecoslovacchia dove è nato e cresciuto, la sua patria.

Zeman avrebbe detto che i tribunali si sono occupati di doping legato alla Juventus per dieci anni, ma ha scordato di dire che nulla fu mai trovato, nella sua madre patria invece sì eccome dagli anni 60 fino ad oggi!

L’uso degli steroidi e anabolizzantiraggiunge il blocco comunista proprio negli anni sessanta, prima nell’Unione Sovietica, poi nella Germania Est (con la famosa scuola di Dresda), Romania, Bulgaria e anche Cecoslovacchia appunto.

Ricordiamo il mezzofondista Josef Odlozil, argento nei 1500 m a Tokyo, che denunciò proprio negli anni Sessanta che i cecoslovacchi erano trattati con steroidi anabolizzanti e di averne egli stesso assunto dosi massicce.

In tempi recenti Pascua e Fuentes in Spagna hanno stabilito contatti sempre con paesi dell’est come Bulgaria e anche Cecoslovacchia sempre in prima linea, luoghi, secondo le testimonianze, dove il “trattamento” degli atleti ha una lunghissima sperimentazione alle spalle e tante medaglie sono ancora valide.

Sembra duro a morire il doping nell’ex Cecoslovacchia, infatti, Milan Haborák Prešov, ex atleta slovacco specializzato nel lancio del peso ha ricevuto ben due squalifiche per doping, la prima di due anni nel 2004, poco prima delle olimpiadi di Atene, e la seconda a vita il 22 luglio 2010 dopo essere stato trovato positivo allo stanozolol ad un test antidoping.

Secondo l’idea dei paesi dell’est, l’uso degli anabolizzanti nello sport doveva promuovere la politica comunista. Le medaglie aumentavano il prestigio non solo nella Ddr, ma anche in tutti gli altri paesi nell’orbita di Mosca. 311 atlete hanno ottenuto pesanti rimborsi dallo stato tedesco per i danni subiti per quelle sostanze. Adesso ci sono le prove che anche nella vecchia Cecoslovacchia la musica non era diversa. A denunciare l’ uso e la somministrazione sistematica di sostanze dopanti per migliorare la prestazione sportiva attraverso gli anabolizzanti anche negli anni ’80, è stata la pubblicazione di vecchi ma preziosi documenti, scoperti dal giornale ceco Mlada Fronta Dnes.

Nandrolone, norandosterone, stanozololo, queste e altre sono le sostanze proibite e somministrate in dosaggi massicci ad atleti con una salute infine del tutto compromessa. Il doping di stato riguarda le discipline più importanti come l’atletica il sollevamento pesi, l’hockey, fino alle categorie juniores.

Il sistema cecoslovacco prevedeva somministrazione e controlli accurati sugli atleti, imbottendoli di Dinabol un potentissimo anabolizzante.

Su molte medaglie cecoslovacche e su molti record (ancora imbattuto quello sugli 800 della Kratochvilova: 1: 53.28 nel luglio del 1983, inavvicinabile a tutt’oggi) ora grava pesante l’ombra del sospetto. Gli atleti erano tenuti all’oscuro dei “trattamenti”. Chi rifiutava il “programma” era semplicemente messo fuori dallo sport.

Molti atleti non sapevano cosa prendevano, ma poi molti i casi citati nei documenti cechi di gravi danni al fegato, e solo dopo si è capito perché.

Nei documenti, il nome di Bugar, vincitore del disco ai mondiali dell’83 a Helsinki e dell’argento alle Olimpiadi di Mosca ‘80, oggi 51enne, è citato fra i dopati e non sapeva, poiché tutto era segreto, spiega oggi amaramente Milan Jiranek, attuale presidente del comitato olimpico ceco.

Dunque è lecito chiedersi perché chi ha accesso ai mass media non denunci queste malefatte, perché Zeman non ha mai chiesto alla sua patria di restituire le medaglie illecite vinte e se davvero non ha mai saputo niente di tutto questo, oppure avendolo scoperto dopo, perché non si sia adoperato per combattere la piaga nel suo paese, e perché invece ha creduto di sapere tutto su “Torino”!

A pensar male si fa peccato però ci s’indovina”.




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