Archivio per aprile 2010

23
Apr
10

L’Inter andrà in B?…..Scandali e ingiustizie su cui far luce dopo Calciopoli 2006!

Alcuni fatti restano insoluti dopo quattro anni da “Calciopoli” e se non abbiamo mai superato quello scoglio, è perché pochi hanno detto la verità. In modo molto occulto e sottile, nello sport italiano la legge per ora sembra non essere uguale per tutti e i tifosi lo sentono. Alcuni giorni fa è stato accoltellato gravemente alla gola un tifoso della Lazio, tuttavia né ai romanisti, né ai laziali è stata interdetta la trasferta fuori casa, e ci chiediamo perché questa disparità di trattamento rispetto ad altre squadre. Più a nord Zanetti capitano dell’Inter, non ha certamente interrotto la partita, come aveva detto che avrebbe fatto, quando ha sentito chiaramente, come il resto del mondo, i cori razzisti contro Sissokò. E’ lecito chiedersi per quale motivo fanno scandalo solo gli insulti verso Balottelli, che tra l’altro non sempre ha avuto un comportamento ortodosso. In relazione ai rapporti telefonici tra designatori e dirigenti sportivi, Zamparini recentemente avrebbe detto di parlare con Collina, sottolineando però di farlo in modo del tutto diverso da come faceva Moggi, eppure sappiamo bene che il regolamento lo vieta. Da un’intercettazione risulta in modo palese che a suo tempo, sempre Collina si sarebbe accordato con Meani (Milan) per vedersi nel ristorante lodigiano di quest’ultimo con Galliani, che tra l’altro in quel periodo era presidente di Lega, ed è forse lecito chiedersi per quale motivo gli attori dei fatti non si siano mai presentati spontaneamente a raccontare i fatti. Cosa non di poco conto, sempre ai tempi, Teodosio De Cillis, rivenditore di schede telefoniche svizzere di Chiasso, ha detto in tribunale d’aver venduto a Marco Branca dell’Inter sim estere, eppure la cosa è passata incredibilmente sotto silenzio, ma perché? Solo lo scorso nove marzo Tronchetti Provera avrebbe detto a proposito del dossier sul dossieraggio illegale della Telecom riguardo De Sanctis, che si trattò di un’iniziativa del tutto autonoma della Security di Tavaroli e che Moratti non c’entrava niente, e che se l’avesse mai saputo, sarebbe andato a conferire con la Bocassini in Procura. (senza parole) Da ricordare inoltre che nel novembre del 2004 in un’intercettazione Carraro dice a Bergamo d’istruire l’arbitro Rodomonti affinché non sbagliasse, e certamente se proprio doveva sbagliare, di certo non avrebbe dovuto farlo a favore della Juventus e quindi a vantaggio dell’Inter! Molti la definiscono aria fritta e cose ormai vecchie, tuttavia è bene puntualizzare che nel 2001 l’Inter avrebbe dovuto avere un punto di demerito per ogni partita giocata da Recoba, per via della storia del passaporto falso, per cui c’è una condanna patteggiata da Oriali, e sembrerebbe che fu Baldini a consigliere la persona adatta per procurarsi il documento utile. Carraro non se la sentì di prendere un’iniziativa, ma se l’avesse fatto, non sarebbe retrocesso il Napoli, ma l’Inter. Più tardi Blatter disse che fu grazie all’intervento di Montezemolo che la Dirigenza della Juventus nel 2006 per far valere le proprie ragioni non si rivolse ai tribunali ordinari. Infine, in una telefonata dell’aprile 2005 sempre Baldini, dice al presidente della FIGC Mazzini di vivere solo per vedere un ribaltone nel mondo del calcio. In un’intercettazione del 2005 tra Moratti e Bergamo, il primo dice che sarebbe andato a trovare l’arbitro Gabriele prima, quindi non dopo, ma prima della gara! Invece in una telefonata del 2004 Giacinto Facchetti chiede di avere come arbitro Collina e due arbitri non sorteggiabili, quindi di fatto fu truccato il sorteggio, ottenendo automaticamente il fischietto a lui gradito. Agli sportivi resta cercare le risposte. Simona Aiuti

18
Apr
10

Calciopoli s’allarga a macchia dolio e travolge ¾ del calcio italiano! Cosa rischia l’Inter?

Calciopoli s’allarga a macchia dolio e travolge ¾ del calcio italiano! Cosa rischia l’Inter?

Molti tifosi juventini e qualche rara voce giornalistica fuori dal coro, sono inorriditi di fronte all’omertà manifesta che ci siamo dovuti sorbire per quattro lunghi anni. Anni in cui la quasi totalità dei media non ha lesinato le peggiori falsità, insulti e faziosità nei confronti di una Juve smembrata, e tutto mentre chi è preso oggi con le mani nella marmellata, taceva. Le immagini dell’avvocato di Moggi al processo di Napoli, Paolo Trofino, che inchioda il colonnello Auricchio all’ammissione d’aver omesso un mare di telefonate riguardanti i contatti tra i designatori arbitrali ed i dirigenti delle altre tante squadre di A, ha quasi fatto venir giù il teatro. Non ci siamo mai voluti rassegnare in questi anni e forse l’istinto ci ha guidati a diffidare di chi ha tentato di darci a bere fino ad oggi tante frottole, e non abbiamo mai desistito dal pretendere verità e giustizia. Tutti, juventini e non, hanno potuto leggere sui giornali, le telefonate di Facchetti, di Meani, e quelle che ci sono e ci saranno di Zamparini, Cellino, Campedelli, e molti altri. Tutti parlavano con i designatori, nessuno escluso ed il come è davvero risibile! Ora tutti possono avere un’idea più chiara di come stanno le cose. A caldo noi juventini vorremmo che la mannaia si abbattesse subito sui detrattori, tenendo presente che da parte della Juventus nessun illecito sportivo si riscontrò, nessun risultato fu alterato nei campionati sotto esame dalla disciplinare sportiva, né tentativo d’alterazione della singola partita. Tutta l’impalcatura che condannò la Juventus s’improntò su un ipotetico potere di Moggi di fare e disfare, senza andare a guardare minimamente nelle atre parrocchie! Con le rivelazioni di questi giorni, tuttavia, crolla la tesi accusatoria: l’esclusività si sgretola anzi il lettore attento avrà notato come Bergamo e Pairetto erano gentili, affabili, e premurosi nel linguaggio consolatorio e rassicurante, come trapela dall’intercettazione del 30/06/05, in cui Bergamo e Moratti si accordano per un abboccamento! Il tono delle telefonate degli altri dirigenti non è solo amichevole, come Facchetti che invita Bergamo a passare in sede da Moratti a ritirare regali, ad esempio, ma confidenziale, e confortante, direi addirittura sdolcinato, come quando Pairetto il 24/03/05 lascia un messaggio nella segreteria di Galliani e dice: “Dottore, buongiorno, sono Pairetto, volevo solo farle i miei complimenti e un in bocca al lupo per la nuova avventura che sta per intraprendere. Sono comunque veramente felice per lei, davvero! A presto e in bocca al lupo ancora!” Risibile è l’atteggiamento di chi esulta ad un goal e finge d’ignorare che il fulcro della questione è la presenza di queste ed altre telefonate, e non il loro contenuto. Certo, una sorta di giustizia divina imporrebbe che i tifosi delle altre squadre dopo averci messi alla berlina provassero un po’ sulla loro pelle cosa significhi essere coperti di ridicolo con evidente e ingiusta infamia, tuttavia non è con l’ingiustizia che si ottiene giustizia. La Juve non era colpevole perché non c’era nessuna associazione a delinquere e questo deve essere chiarito e messo nero su bianco. Quanto sta uscendo in questi giorni, demolisce tale capo d’imputazione, sorretto esclusivamente dalla lacunosità delle indagini condotte. Giustizia allora vuole, al di là dei codici delle prescrizioni e di quant’altro, che si riveda quel procedimento sportivo, restituendo alla Juve quanto indegnamente e con infamia sottratto, ovvero due scudetti. Poi ci sarà tempo per valutare eventuali ulteriori indennizzi, infatti, la Juventus non ha perso solo due scudetti, ma ha subito un danno economico. Sarà importante cogliere eventuali differenze rispetto alle telefonate vagliate a suo tempo contro la Juve. Si ristabilisca l’ordine naturale, si restituisca il maltolto, si faccia luce facendo saltar fuori le centinaia d’intercettazioni. Le telefonate di Facchetti sono più gravi di quelle di Moggi, e ora deve muoversi la giustizia sportiva, e valutare. Pensate che Facchetti convince Mazzei a metter due arbitri a proprio piacimento, inquadrando Collina in una determinata partita. Viene quasi richiesta la designazione, quando invece si sa che doveva esserci sorteggio, infatti, così fu. Queste intercettazioni emerse sono davvero gravi, non prese in considerazione ai tempi con giudizi affrettati e ingiusti. Molti altri dirigenti sono coinvolti e il quadro è del tutto differente da 4 anni fa. Alcune frasi sono altamente scagionanti per “l’affaire Moggi”, eppure ai tempi non saltarono fuori affatto. La società Juventus appare diversa dopo le nuove 74 intercettazioni, e poi entro martedì se ne prevedono 6.000 solo di Pairetto da trascrivere. Sia la Juve che chi la condannò, dovranno prendere una posizione precisa, magari mettendo in campo la squadra di avvocati, ma sta volta con il coltello tra i denti. Simona Aiuti

11
Apr
10

Le nuove intercettazioni con Moratti e Meani. Calciopoli continua! – di Simona Aiuti

 
Moratti
 
 

 

‘E’ arrivato il momento di scoprire il calderone su Calciopoli e non accettiamo più di vedere davanti alla legge sportiva e non, figli e figliastri. A costo di decimare il calcio italiano, bisogna lavare i panni sporchi in piazza’

 

di Simona Aiuti

I legali di Moggi che non stanno a guardare e fanno il loro lavoro, hanno fornito nuove intercettazioni che riguardano tra gli altri alcuni dirigenti di Inter e Milan come da giorni ormai si sa. Solo che la stampa e la rete ne parlano pochino. Il programma “La Juve è sempre la Juve” invece dà un’informazione corretta, pulita ed onesta al riguardo e non possiamo non apprezzarlo.

Il 13 aprile potrebbe essere la data chiave per il processo e anche per vedere in una luce più chiara le vicende calcistiche. La difesa dell’ex d.g. della Juventus chiederà al tribunale di far trascrivere le telefonate dalla procura e acquisirle agli atti.

E’ arrivato il momento di scoprire il calderone su Calciopoli e non accettiamo più di vedere davanti alla legge sportiva e non, figli e figliastri. A costo di decimare il calcio italiano, bisogna lavare i panni sporchi in piazza! Le interviste dell’avvocato di Luciano Moggi e le attuali richieste risarcitorie di Del Piero nei giorni scorsi avevano lasciato intuire la possibilità di una rilettura del processo Calciopoli; proprio ciò sta avvenendo.

La difesa di Luciano Moggi ha annunciato di avere in mano documenti importanti, intercettazioni che non sarebbero state considerate nel processo, quindi omesse; in presenza di elementi interessanti, invece, il fascicolo doveva essere aperto. In rete è spuntata un’intercettazione che riguarda una telefonata tra l’ex designatore Bergamo e Massimo Moratti piuttosto interessante.

Al Processo di Napoli si profilano quindi elementi per clamorosi colpi di scena, facendoci intendere che qualcuno per anni ci ha raccontato la mezza messa. Non era solo la Juve dunque a contattare i designatori, ma era costume comune e ci sono telefonate di Galliani a Pairetto e di Moratti e Facchetti a Bergamo, il cui contenuto non è ancora noto; ma perché ci domandiamo, queste persone interessate dei fatti, sapendo d’aver alzato la cornetta, non si sono mai autodenunciate in questi anni se si proclamano paladine della giustizia? A pensar male si fa peccato però ci si indovina!

Dunque mentre la “scrupolosità” delle indagini del tenente colonnello Auricchio scricchiola sotto la lente d’ingrandimento della difesa, a Napoli si attendono gli altri pezzi da aggiungere al mosaico.

Gli uomini della difesa di Moggi hanno pazientemente scavato nell’immenso corpus di oltre centomila intercettazioni telefoniche, come base dell’indagine di calciopoli, e sono spuntate tra l’altro, circa cinquanta chiamate intercorse fra Adriano Galliani e Pairetto dal novembre 2004 al maggio 2005.

Ci sono una serie consistente di chiamate dello stesso Galliani a Bergamo nella settimana precedente a Milan-Juventus; scontro diretto decisivo per lo scudetto. Non è ancora noto il contenuto delle telefonate, che potrebbero essere messe in gioco nella prossima udienza e cambiare ulteriormente lo scenario del processo di Napoli.

Secondo l’accusa, infatti, esisteva una cupola con a capo Moggi e Giraudo che condizionava gli arbitri fin dalla designazione di questi.

Le nuove intercettazioni, relative agli anni 2004 e 2005, riguardano conversazioni telefoniche che il designatore arbitrale Paolo Bergamo, tra l’altro sanzionato dalla giustizia sportiva, e ora sotto processo a Napoli, ebbe con i vertici dell’Inter ovvero Massimo Moratti ed il defunto Giacinto Facchetti e con l’addetto agli arbitri del Milan, Leonardo Meani, anch’egli già sanzionato dalla giustizia sportiva.

Tra le nuove intercettazioni c’è anche una conversazione tra Meani e l’attuale designatore degli arbitri, Pierluigi Collina, da sempre “prima donna” del calcio italico. La Federcalcio, in merito a Collina, ha scelto la linea dell’attesa fino ad ulteriori sviluppi. Se spuntassero altri condizionamenti da parte d’altri dirigenti, lo scenario muterebbe in modo sostanziale. Ma le nuove telefonate potrebbero far inquadrare in modo diverso anche il processo sportivo, durante il quale queste telefonate non furono prese in considerazione.

A Napoli tutti attendono, poiché dovrebbero comparire anche delle telefonate fra l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti e Paolo Bergamo, e ci sarebbero anche delle telefonate di Bergamo a Massimo Moratti interessanti, sempre nel periodo novembre-maggio, nate dalle lamentele del patron nerazzurro per alcuni errori arbitrali subiti dall’Inter.

La Figc, prima di prendere posizione circa i contenuti delle nuove intercettazioni, diffuse dai legali di Luciano Moggi, aspetterà l’udienza in programma a Napoli il prossimo martedì. Per ora il Procuratore federale Stefano Palazzi si è limitato ad aprire un fascicolo.

Sui nuovi atti, in sede di giustizia sportiva, potrebbe tuttavia gravare la possibilità della prescrizione, ma gli sportivi questa parola non vogliono proprio sentirla; infatti, se ci sarà una parvenza di prescrizione, ci deve essere anche un solido risarcimento per chi ha vinto gli scudetti sul campo!

Di circa 600 chiamate, rispetto ai 15mila contatti che sono stati ricostruiti sinora, se ne chiederà la materiale sbobinatura. Tra quelle che finiranno nel dossier da porre all’attenzione del giudice Casoria di Napoli, c’è quella registrata il 25 novembre del 2004, tra Gennaro Mazzei, collaboratore dei designatori arbitrali, nella designazione dei guardalinee, e il presidente dell’Inter, il grande Giacinto Facchetti, scomparso nel settembre del 2006. Nessuno vuole denigrare la memoria di Facchetti, sia chiaro, ma non ci si può nascondere dietro il fatto che sia scomparso per non dire la verità.

Simona Aiuti

09
Apr
10

Inter….cettazioni e si rischia la serie B, anzi no c’è la prescrizione, anzi forse!

Calciopoli-nuove intercettazioni coinvolgono Inter

di Redazione, pubblicato il 02/04/2010 alle ore 19:36

 

Le interviste dell’avvocato di Luciano Moggi e le richieste risarcitorie di Del Piero nei giorni scorsi avevano lasciato intuire la possibilità di una rilettura del processo Calciopoli. La difesa di Luciano Moggi ha annunciato di avere in mano documenti importanti, intercettazioni che non sarebbero state considerate nel processo. In rete è spuntata una intercettazione che riguarda una telefonata tra l’ex designatore Bergamo e Massimo Moratti.

Ecco la trascrizione della telefonata, risalente al gennaio 2005,  tratta da corriere.it

Questo il testo integrale della telefonata tra Bergamo e Moratti, trascritta insieme a molte altre, che la difesa di Luciano Moggi chiederà di acquisire dalla procura di Napoli come presunta prova di illecito.
Bergamo: «Mi sono sentito con Facchetti, presidente per confermare questo clima di cordialità che naturalmente è una cosa che sappiamo io e lei, però il gruppo ha molto apprezzato il lavoro che noi abbiamo fatto nei confronti di Gabriele e Palanca e quindi ho pensato di farli rientrare in Coppa Italia, uno viene a fare l’Inter e uno fa il Milan».
Moratti: «Va bene…».
Bergamo: »Volevamo dargli un immagine buona…».
Moratti: «Sì Sì…».
Bergamo: «Mi ha detto Facchetti sì sì sono d’accordo…».
Moratti: «Va bene, mercoledì lo andrò a trovare prima della partita…».
Bergamo: «Questo gli farà piacere…».
Moratti: «Vado a salutarlo…».
Bergamo: «Visto che lì non c’è sorteggio ma c’è designazione a voi ho mandato Gabriele, l’ho fatto accompagnare bene da 2 assistenti molto bravi».
Moratti: «No no Gabriele è sempre stato un buon arbitro, molto regolare, non ho mai avuto contestazioni…».
Bergamo: «Un saluto vedrà lo riempirà di gioia».
Moratti: «La ringrazio, mercoledì sono giù se c’è ne bisogno, lo vado a trovare prima della partita…».

Calciopoli-nuove intercettazioni coinvolgono Inter

di Redazione, pubblicato il 02/04/2010 alle ore 19:36

Le interviste dell’avvocato di Luciano Moggi e le richieste risarcitorie di Del Piero nei giorni scorsi avevano lasciato intuire la possibilità di una rilettura del processo Calciopoli. La difesa di Luciano Moggi ha annunciato di avere in mano documenti importanti, intercettazioni che non sarebbero state considerate nel processo. In rete è spuntata una intercettazione che riguarda una telefonata tra l’ex designatore Bergamo e Massimo Moratti.

Ecco la trascrizione della telefonata, risalente al gennaio 2005,  tratta da corriere.it

Questo il testo integrale della telefonata tra Bergamo e Moratti, trascritta insieme a molte altre, che la difesa di Luciano Moggi chiederà di acquisire dalla procura di Napoli come presunta prova di illecito.
Bergamo: «Mi sono sentito con Facchetti, presidente per confermare questo clima di cordialità che naturalmente è una cosa che sappiamo io e lei, però il gruppo ha molto apprezzato il lavoro che noi abbiamo fatto nei confronti di Gabriele e Palanca e quindi ho pensato di farli rientrare in Coppa Italia, uno viene a fare l’Inter e uno fa il Milan».
Moratti: «Va bene…».
Bergamo: »Volevamo dargli un immagine buona…».
Moratti: «Sì Sì…».
Bergamo: «Mi ha detto Facchetti sì sì sono d’accordo…».
Moratti: «Va bene, mercoledì lo andrò a trovare prima della partita…».
Bergamo: «Questo gli farà piacere…».
Moratti: «Vado a salutarlo…».
Bergamo: «Visto che lì non c’è sorteggio ma c’è designazione a voi ho mandato Gabriele, l’ho fatto accompagnare bene da 2 assistenti molto bravi».
Moratti: «No no Gabriele è sempre stato un buon arbitro, molto regolare, non ho mai avuto contestazioni…».
Bergamo: «Un saluto vedrà lo riempirà di gioia».
Moratti: «La ringrazio, mercoledì sono giù se c’è ne bisogno, lo vado a trovare prima della partita…».

06
Apr
10

Inter finisce in calciopoli!

Lo scandalo può solo allargarsi
indignarsi e sospettare è un diritto

Le ultime intercettazioni non rappresentano una prova di colpevolezza ma certamente un elemento di forte imbarazzo. Non era solo Moggi a  chiacchierare con i designatori. E il quadro definitivo lo avremo solo quando  altre 140 mila telefonate saranno state sbobinate

di FABRIZIO BOCCA

L’Inter, la squadra che da 4 anni domina il campionato e che rappresenta senza alcuna ombra di dubbio il club che ha riempito il buco di potere lasciato dalla Juventus dopo Calciopoli, appare fortemente indignata per quanto sta avvenendo: i legali di Luciano Moggi, imputato nel processo penale di Napoli, hanno trovato e diffuso telefonate tra il designatore Paolo Bergamo e Massimo Moratti o Giacinto Facchetti; l’ex star dell’Inter Bobo Vieri, in causa con il suo vecchio club per essere stato spiato e pedinato, ha chiesto addirittura la revoca dello scudetto 2007 assegnato a tavolino, dopo che erano stati revocati i due della Juventus. Massimo Moratti è stato molto diretto: “E’ una cosa brutta e vergognosa – ha detto – un ribaltamento ridicolo che offende e che non ci lascia indifferenti”.
   
Moratti può anche indignarsi ma mettere il naso dentro quelle centinaia di migliaia di telefonate di cui non abbiamo mai saputo nulla per impossibilità di controllarle tutte, per trascuratezza della procura che indagava, o semplicemente perché gli inquirenti non vi trovavano elementi interessanti dal punto di vista penale è più che opportuno. Ed è anche giusto che la giustizia sportiva si rimetta in moto per stabilire il da farsi.  Dopo quello che è successo nel calcio il diritto a indignarsi e a sospettare ce l’hanno in molti prima ancora degli addetti ai lavori stessi. Senza contare che giudicare vergognosa l’iniziativa di Vieri – andato certamente in maniera strana  appresso all’onda mediatica del processo Moggi –  è quanto meno singolare se detto dal rappresentante di un club che ha fatto intercettare e pedinare un giocatore, gesto questo sì disdicevole e da condannare.

Andiamo con ordine ma diciamolo subito. Le “nuove” (inteso come ritrovamento, in realtà risalgono a cinque anni fa) telefonate al momento non rappresentano una prova di colpevolezza dell’Inter ma costituiscono certamente un elemento di forte imbarazzo. Chiacchieratine con i designatori dunque le facevano anche molti altri (abbiamo anche nuove telefonate di Meani e Galliani nonché una inedita di Cellino) oltre alla Juventus. E dalle ultime telefonate si evince anche una certa confidenza. “Mi saluti l’arbitro, gli farà piacere”. “Le manderei tizio, le sta bene?” E così via. Non era l’atteggiamento di Moggi che faceva direttamente lui le griglie, arrabbiandosi e comportandosi da vero padrone, ma comunque almeno inciucio era.  Avremo un quadro definitivo quando altre 140 mila telefonate saranno state sbobinate.

Detto e ribadito che la squalifica a Moggi, Giraudo e C, direttore generale e amministratore delegato del club bianconero e quindi la Juve in persona, fu  sacrosanta per la vergogna in cui hanno fatto precipitare la Juve e l’intero calcio italiano; detto che sui tavoli della federcalcio giace da 4 anni la richiesta di radiazione mai affrontata; detto che scandalosi furono pure i colpi di spugna con cui si dimezzarono le squalifiche sportive; ricordato che Giraudo in prima istanza nel rito penale abbreviato è già stato condannato per associazione a delinquere rivolta alla frode sportiva; ricordato a chi se lo fosse scordato che l’avvocato della Juve disse “ci sta bene una B con penalizzazione” piuttosto di evitare sentenze peggiori, possibilissime dati i precedenti, con un’evidente coscienza della colpevolezza, c’è però da rimettere a posto una verità storica.

Quando si dice che Moggi fu squalificato dalla giustizia sportiva per aver tenuto contatti diretti con i designatori tramite le famigerate schede telefoniche svizzere si commette un grave errore temporale. Moggi e gli altri furono squalificati proprio per il tenore e il contenuto delle telefonate con i designatori o per altri episodi tipo quello di Paparesta chiuso nello spogliatoio di Reggio. Telefonate cioè molto più compromettenti  di quelle rinvenute adesso con protagonisti Bergamo, Moratti e Facchetti, ma intercettate né più né meno nella stessa maniera. Le sim svizzere spuntarono fuori, così come i lucrosi contratti di assicurazione stipulati con Bergamo, soltanto dopo,  a sentenze sportive già emesse, e solo nel processo penale. Insomma si squalificò e giustamente molto prima di venire in possesso della prova schiacciante. Frequentazioni di questo tipo sono al limite per definizione, dalla chiacchierata al favore arbitrale il passo è breve. Senza contare che la famosa sudditanza psicologica degli arbitri questa è. Né più né meno.
  
Ed è singolare e quantomeno sorprendente che in una requisitoria del 2008 il pm Narducci dicesse: “Rassegnatevi, non esistono telefonate tra altri presidenti e i designatori”. Evidentemente l’inchiesta fu parziale, si fecero errori magari inconsapevoli, una volta preso qualcuno con le mani nel sacco forse si frenò, forse qualche pesce scappò dalla rete. Del resto tutti avemmo l’impressione di trovarci di fronte a una giustizia parziale e non completa.

Non si può adesso partire dalle nuove ultime rivelazioni per ribaltare la verità e cercare di riabilitare a proprio comodo chi comunque ha fatto scempio della correttezza sportiva – quella responsabilità dal punto di vista della giustizia sportiva è già assodata – però possiamo e a questo punto vogliamo sapere se di responsabili e colpevoli ce ne sono altri. Qualunque nome essi abbiano. Non può passare il teorema Moggi: “O tutti innocenti o tutti colpevoli”. Lo scandalo  a quattro anni di distanza potrebbe solo allargarsi, e non essere cancellato d’incanto con un colpo di spugna. (05 aprile 2010)

05
Apr
10

Bobo Vieri scatenato contro l’Inter di Moratti!

Bobo Vieri scatenato contro l’Inter di Moratti!

L’ex giocatore dell’Inter Christian Vieri, tra l’altro ex di molte squadre e ormai avviato al dopo carriera sportiva nel migliore dei modi, dimostra ancora una volta di avere carattere da vendere! Il Bobo nazionale ha chiesto alla Procura federale della Figc la revoca dello scudetto 2005-2006 della società nerazzurra milanese e l’interdizione dalle cariche societarie per il presidente Massimo Moratti e del vicepresidente Rinaldo Ghelfi, dimostrando un carattere da Conte di Monte Cristo che a noi piace tanto! E’ uno che non dimentica i torti Bobo Vieri e le sue iniziative prendono forma alla luce degli interessanti sviluppi di Calciopoli napoletani. Queste vicende trovano poco spazio, sembra che nessuno o quasi voglia raccontarle, eppure c’è del grottesco. E’ divertente il valzer di scudetti ballerini tolti ormai in modo palesemente ingiusto alla Juve, tra l’altro senza combattere per trattenerli da parte della blanda dirigenza torinese e assegnati senza alcun merito all’Inter.

Queste richieste di Cristian Vieri, arrivano sulla scorta degli atti dell’inchiesta penale milanese sui dossier illeciti in cui Vieri figura parte lesa per una presunta attività di spionaggio telematico ai suoi danni. L’Inter sembra che sia stata un po’ troppo graziata in questi ultimi anni, poiché le vicende che hanno interessato Facchetti, son state archiviate troppo frettolosamente, e ora qualcosa riaffiora.

Per la vicenda è in corso anche una causa civile nella quale Bobo Vieri chiede un maxirisarcimento all’Inter e Telecom, e come dargli torto? E’ lecito chiedersi non solo se ci sia stato o meno un reato, ma anche quanto poco stile ci sia stato eventualmente nel pedinare Vieri, sempre se ciò verrà provato.

È nell’ambito di questa causa che sono stati acquisiti gli atti dell’inchiesta penale per la quale è in corso a Milano l’udienza preliminare. La richiesta di revoca dello scudetto presentata da Vieri è basata, a quanto si è saputo, proprio sulla presunta violazione del famigerato e violatissimo da destra e manca art.18 del Codice di giustizia sportiva che prevede, in caso di trasgressione dello Statuto, delle norme federali e di ogni altra disposizione loro applicabili da parte delle società, anche la non assegnazione o revoca del titolo di campione d’Italia.

Chissà che fine farà questo bistrattato scudetto!? La richiesta di interdizione di Moratti, che non lesina spesso uscite sgradevoli e gratuite, e Ghelfi è stata presentata in base all’articolo 19 del Codice sportivo che stabilisce le sanzioni per gli stessi casi a carico dei dirigenti.

Simona Aiuti

02
Apr
10

Moratti intercettato e beccato!!! Tana!

Cominciano a trapelare i testi delle intercettazioni tra Massimo Moratti e il designatore degli arbitri Paolo Begamo, che mai utilizzati nel processo su “Calciopoli” in corso a Napoli, potrebbero ribaltare alcune sentenze già scritte, che moratti_interhanno visto revocare due scudetti alla Juventus. A quanto si legge Moratti discuteva con il designatore su quale arbitro scegliere per le gare dell’Inter e sull’operato di Bertini, che in un Inter-Sampdoria 3-2 del gennaio 2005, concesse un extra-time record per far recuperare i nerazzurri da uno svantaggio di 2 a 0.

Bergamo-Moratti, dicembre 2004

Moratti: E’ andata abbastanza bene fino adesso, non c’è stata polemica o casini…
Bergamo: Per fortuna sì, ma si può e si deve fare meglio…
Moratti: Senta, io ci tenevo ad incontrarLa…
Bergamo: Anch’io, perché ci tenevo per farLe una confidenza…
Moratti: Quando Lei aveva un minuto quando passa da Milano…
Bergamo: Lei verrà a Livorno a vedere la gara o la vedrà come?
Moratti: Non lo so, io evito sempre di venire fuori casa…
Bergamo: La settimana successiva…
Moratti: Io sono qua, io sono da quelle parti a Forte eh… sentiamoci un giorno prima del Livorno, se lei ci ha tempo, o due giorni prima…
Bergamo: Ci mancherebbe… io sono a Coverciano che riuniamo gli arbitri…
Moratti: Se vengo su, Lei mi dice ci troviamo qui o…

Bergamo-Moratti, gennaio 2005

Bergamo: Presidente Moratti sono Bergamo..
Moratti: Volevo chiamarLa io per dirle che poi ho visto anche stò ragazzo (Bertini) che si è comportato benissimo durante la partita che poteva finire in un pestaggio ben grave…
Bergamo: Era diventata la più difficile Inter-Sampdoria, hanno lavorato bene anche gli assistenti…
Moratti: L’ho detto a loro alla fine, guardate proprio bravi, perché era già due volte… bravi a beccarli, come cazzo fate voi a beccarli… mi hanno strizzato l’occhio…
Bergamo: Vediamo di fare dieci risultati partite utili di fila, eh!
Moratti: Pensavo di chiamarLa ieri sera perché poi sono andato dal ragazzo (Bertini); dopo che sono andato dal ragazzo, che si è comportato benissimo, io pensavo poi che era domenica e riceve sempre le telefonate di chi è contento e di chi non è contento…

La partita in oggetto è Inter-Sampdoria 3-2 del gennaio 2005. Con la Samp in vantaggio per 2-0 fino al 38′ del secondo tempo, ci saranno 4 minuti di recupero e l’Inter segnerà all’88,’ al 91′, e al 93′.

In un’altra intercettazione del 10 gennaio 2005, Bergamo chiedeva a Moratti quale arbitro preferisse tra Palanca e Gabriele per Bologna-Inter di Coppa Italia finita 3-1 per l’Inter

Bergamo: “Mi sono sentito con Facchetti, Presidente per confermare questo clima di cordialità che naturalmente è una cosa che sappiamo io e lei, però il gruppo ha molto apprezzato il lavoro che noi abbiamo fatto nei confronti di Gabriele e Palanca e quindi ho pensato di farli rientrare in Coppa Italia, uno viene a fare l’Inter e uno fa il Milan”..
Moratti: “Va bene…”
Bergamo: “Volevamo dargli un’immagine buona…”
Moratti: ”Sì, sì…”.
Bergamo: “Mi ha detto Facchetti sì, sì sono d’accordo…”.
Moratti: “Va bene, mercoledì lo andrò a trovare prima della partita…”
Bergamo: “Questo gli farà piacere…”.
Moratti: “Vado a salutarlo…”.
Bergamo: “Visto che lì non c’è sorteggio ma c’è designazione a voi ho mandato Gabriele, l’ho fatto accompagnare bene da 2 assistenti molto bravi…”
Moratti: “No, no Gabriele è sempre stato un buon arbitro, molto regolare, non ho mai avuto contestazioni…”
Bergamo: “Un saluto vedrà lo riempirà di gioia…”
Moratti: “La ringrazio, mercoledì sono giù se c’è bisogno, lo vado a trovare prima della partita…”.

IL VIDEO DEL RECUPERO CONCESSO DA BERTINI IN INTER-SAMPDORIA E LA RIMONTA NERAZZURRA




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