Alle ore 10.35 circa del primo d’ottobre 2013 a Napoli, ora locale, si è aperto concretamente il processo d’appello “Calciopoli2”, con la dichiarazione spontanea di Pairetto nella quale si rimarca ciò che è stato dimostrato in precedenza, ovvero che il sorteggio fu regolare, che le palline erano ammaccate, ma lo erano tutte indistintamente, quindi irriconoscibili.
Sono state spiegate in modo dettagliato le griglie e facendo un controllo a ritroso, si evince come furono regolari e non influenzate dalla Juventus.
Poi si è arrivati a uno dei noccioli della questione, ovvero al famigerato mese di maggio in cui, per una gara Milan-Juventus, c’erano solo due arbitri (Paparesta e Collina) che potevano fare la gara, occasione in cui vennero i carabinieri a fare il filmato che non abbiamo mai visto perché il PM lo ha ritirato, ma abbiamo visto solo dei fotogrammi messi in sequenza errata, chissà come mai.

Parietto dice: “Io non mi sento di dire che mai nessuno è riuscito a crearmi condizionamenti psicologici sulla formazione delle griglie.(…) Noi avevamo contatti con i dirigenti di tutte le squadre dal Chievo al Napoli con Ferlaino, dalla Lazio al Milan, dall’Atalanta al Messina, insomma tutte proprio tutte. Persone con cui colloquiavamo normalmente anche di griglie, con i vari dirigenti che ci telefonavano. E non parlavano solo di griglie e lo facevamo anche con i giornalisti che si rapportavano con noi. Ricordo che dicevano che se avessero avuto un minimo sospetto avrebbero fatto lo scoop della loro vita.”
Finalmente si arriva a uno dei cardini veri della questione, trascurati nel processo di primo grado, alla madre di tutte le interferenze,
quando il buon Pairetto dice: “ solo in un’occasione Faccehetti disse a Bergamo di mettere in un sorteggio tre nomi di cui due preclusi, ma lo faceva perché voleva Collina in un Inter-Juventus, nulla di anomalo e drammatico.” Non sarà drammatico ma dal punto di vista del codice di comportamento sportivo la cosa cambia, eccome se cambia e se fu Facchetti ad avere questo comportamento, deve bastarci la prescrizione e accettare di fare a brandelli due scudetti juventini? Dice ancora Pairetto:“ La Federazione non solo non ci vietava questi rapporti con i dirigenti ma anzi ce li incentivava”.
Passando poi alle punizioni agli arbitri, il PM disse che venivano puniti quelli che sfavorivano la Juventus dando premi a chi la favoriva, invece Paparesta dopo Reggina-Juventus in cui ci furono molte discussioni, Juventus sfavorita senza dubbio, a sei giorni di distanza arbitrò la gara più importante della B e 10 giorni dopo una gara internazionale e dopo 2 settimane fu inserito nella griglia di Inter-Juventus. Se questa è una punizione!?
http://www.youtube.com/watch?v=YfpPAQCeYq0
Poi Racalbuto dopo Roma-Juventus: non si poté inserire Collina perché il martedì arbitrava in Europa e la gara era la domenica sera. Quella gara fu una gara “pro-Juve” per intenderci.
Pairetto si vede costretto a parlare a lungo dell’amicizia tra Moggi e la sua famiglia dall’epoca in cui Moggi appunto era direttore del Torino calcio. Mentre con Giraudo si conoscevano dai tempi dell’università. Giraudo si occupava di sci, Pairetto andava a sciare al Sestriere, e le famiglie si conoscevano bene.
Infine si arriva alle famigerate “Sim svizzere”, mai ricevute da Pairetto in regalo da Moggi, bensì ricevute dall’UEFA per le normali
funzioni all’interno della Federazione europea e anche questo è facilmente verificabile.
Cadono come birilli tutti gli pseudo baluardi dell’accusa, o quel che ne resta, ma dopotutto erano già caduti in questi anni in modo inesorabile.
Nota importantissima da segnalare allo sportivo, è che l’avv. Gallinelli ha chiesto espressamente se il filmato del sorteggio sia agli atti del processo o se è stato ritirato dalla procura, o chissà forse sparito come sparirono tante intercettazioni, diciamo ben 171.000 non tinte di bianconero ricordate?
Ci si aggiorna al 15 ottobre e la faccenda si fa interessante.
Simona Aiuti