Archivio per settembre 2015
23
Set
15
Mis Italia attapirata
La sventurata e direi vagamente svampita fanciulla, che dire bellissima per
Le motivazioni della Corte di Cassazione sembrano non tenere conto del processo d’appello. Forse Moggi è colpevole? Allora perché non è
stato provato dal dibattimento? Perché nessun testimone l’ha inchiodato? Perché nessuno dei tanti interrogati l’ha accusato? Ricorrerà alla corte europea di Strasburgo, e la storia continua.Le motivazioni della sentenza risultano caustiche nei confronti degli imputati, ormai prescritti e archiviati. Moggi viene riconosciuto il capo e manovratore dell’intero calcio italiano di quegli anni, ma se aveva una squadra dal calibro altamente superiore alle altre, che bisogno ne aveva?
Perché Luciano Moggi ancora oggi è definito il Boss di quel calcio? Forse
perché aveva dimostrato di essere il più bravo, perché era astuto, competente, perspicace e perché come egli stesso ha sempre detto, conosceva tutti nel calcio italiano, ma davvero tutti e non l’ha mai nascosto? Forse perché con un titolo di terza media è arrivato ai vertici bagnando il naso a tutti, e diciamocelo pure, è questo che brucia!?
Chi seguiva il calcio in quegli anni e nega questo, mente sapendo di mentire. Moggi era abilissimo, a far piaceri e a coltivare amicizie, e tutti, dico tutti, avrebbero fatto carte false per entrare nelle sue grazie. Era il Richelieu del calcio nostrano e nessuno può negarlo.
Se è vero che aveva molto potere, in anni e anni di processi e interrogatori, perché nessuno ha mai detto d’aver sofferto la sua pressione o di essere stato da lui condizionato? Perché una volta sceso dal piedistallo, privato del suo presunto potere, nessuno ha puntato il dito, neanche fosse stato Don Vito Corleone!?
Da lui non è mai stata trovata una gara comprata, mai un arbitro ha detto che Moggi gli ha chiesto di fare questo e quello e allora in base a cosa si definisce questo “strapotere”? Dopotutto Zidane e Del Piero, Buffon, Cannavaro e compagnia bella in campo vincevano con i loro piedi, o ricordo male? Abbiamo vinto un mondiale con questi uomini o la memoria mi difetta?
Qualcuno dice che di sicuro in questa situazione la Juventus nonostante fosse una super squadra, ci ha guadagnato, e come, se ingiustamente e indebitamente fu mandata in serie B in cinque minuti?
Allora vogliamo dire per l’ennesima volta che Calciopoli è stata un’inchiesta parziale, ingiusta e falsata? E proprio questo, negli anni, ha lasciato aperta la discussione, ha acceso gli animi, soprattutto quando sono emersi i veri colpevoli mai processati e quindi mai nominati in queste motivazioni della Cassazione.
Le indagini, è bene dirlo, sono partite da un nemico di Moggi che ha indirizzato il lavoro delle forze dell’Ordine. E’ apparso subito chiaro, per chi conosceva nei dettagli le dinamiche del calcio di allora, che dalle intercettazioni rese note mancavano dei personaggi molto influenti, uomini chiave di squadre molto importanti, soggetti insospettabili che ancora oggi godono di un’immunità incredibile. Nonostante siano poi venute fuori 171.000 intercettazioni di certo non bianconere, con frasi inequivocabili, richieste e favori, si è continuato a martellare Moggi e non si è indagato in altre squadre, che erano inferiori alla Juve e quindi avevano anche l’interesse a trovare un qualunque modo per vincere, anche implorando di “metti dentro Collina”!
Se ci fosse stata una vera indagine a tutto tondo in grado di ripulire veramente il calcio, le cose sarebbero andate diversamente, invece si è voluto colpire Moggi.
Leggendo le carte si trova ogni nefandezza, come risultati sbagliati, partite fatte vincere alla Juventus secondo l’accusa, in realtà perse. Persone scambiate, giocatori in campo in realtà squalificati.
Ciò che è emerso tardivamente, grazie a uomini come Nicola Penta, che definisco lo “sbobinatore”, o il rivelatore, riguarda l’Inter e le telefonate di Facchetti, che pur essendo molto rilevanti e oggettivamente molto più di quello che si trovò su Moggi, si è scelto di lasciar correre.
Una recente sentenza racconta che il compianto presidente dell’Inter parlava con gli arbitri, sapeva le griglie prima di Moggi, azioni non giustificabili dal punto di vista legale e morale.
Incredibilmente, dati alla mano, Moratti ha detto più volte che lo scudetto del 2006, assegnatogli dall’interista Guido Rossi è un risarcimento, ma per cosa? Per non essere riuscito a vincere contro Moggi che era più bravo a ingaggiare i calciatori migliori?
Tuttavia, ora le sentenze, le intercettazioni e le dichiarazioni in aula hanno dimostrato ben altro. Ricordiamo a Moratti la causa persa contro Ferruccio Mazzola, il quale in un suo libro rivelò cosa accadeva negli spogliatoi dell’Inter
Simona Aiuyti