Attenzione ai finti corsi di web marketing!
Internet è un grande Oceano dove è difficile navigare al riparo da tempeste, anzi possiamo dire che gorghi insidiosi si annidano ovunque!
La truffa e pseudo datori di lavoro, che in realtà mirano a sfruttare il malcapitato di turno per un po’, sono in agguato con astuzia e scaltrezza.
Alcune aziende basano il fatturato pagando pochi euro dei ragazzi, spremendoli come limoni e ricavando lauti guadagni, che sfuggono ad ogni regola di etica professionale e aggirano la legge con furbizia, con buona pace dello stato che per ora ignora la cosa.
Un po’ per curiosità e un po’ per imparare qualcosa di nuovo, ho risposto ad una specie d’inserzione pomposa online, e sono andata ad un colloquio per frequentare un fantomatico corso di web marketing. Durante il colloquio con una specie di segretaria factotum, che sembrava un incrocio tra Vanna Marchi e la strega Grimilde, che di naturale aveva solo la pelle dalla borsa Louis Vuitton, mi ha offerto un corso gratis e la possibilità automatica di lavorare con loro, con possibilità di grande crescita professionale ed economica. La segretaria in questione mi ha assicurato che dopo il corso avrei senz’altro potuto lavorare comodamente da casa e così mi ha presa al lamo.
Avrei dovuto capire che qualcosa non andava, quando ho visto l’ufficio del capo, che sembrava il set di un film di Hollywood, mentre le stanzette dei collaboratori a basso costo erano scarne, spoglie, e simili a stamberghe!
Dopo un po’ ho appreso che i ragazzi lavoravano cinque ore in ufficio, e spesso anche da casa sui pannelli di controllo dell’azienda e per poco guadagno. Mi è stata data una paginetta in formato word da leggere, che loro chiamavano dispensa, ma prima di studiarla ho dovuto correggerla, poiché era piena di errori d’ortografia e di forma piuttosto gravi, che facevano sanguinare la grammatica.
Il corso consisteva nell’imparare il web marketing con nozioni prese qua e là dai ragazzi intenti a lavorare e che quindi avevano poco tempo per me, ma non ho visto traccia di una didattica appropriata o di una programmazione para scolastica. Le nozioni le ho imparate e i miei articoli avendo il placet dei miei pseudo docenti, sono andati tutti online e dal mio lavoro l’azienda ha guadagnato, senza neanche rimborsarmi le spese di viaggio! Quindi il mio lavoro andava bene, tuttavia alla fine del corso, dopo aver iniziato a lavorare e aver prodotto una buona mole di lavoro e fatto guadagnare un po’, non potermi controllare in “loco”, stando attenti a non dire mai la frase: “vada via”, ma cercando di indurmi ad andar via da sola, hanno cominciato a fare tanti giri e giri, temendo chissà forse azioni legali.
Dunque l’azienda in questione continua a fagocitare ragazzi, per un po’, li fa lavorare e butta fumo negli occhi con sapienza, mettendo qua e là, le parole Explorer, Imprese, continuando a tenere in una stamberga dei “temporanei” collaboratori”, ma fino a quando?
Simona Aiuti