Archivio per 17 gennaio 2017

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#femminicidio nemmeno le star sono al riparo dalla violenza

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rihanna

È sconcertante rilevare quante donne ancora non denuncino violenze e abusi alle autorità competenti. Vittime di ogni genere d’estrazione sociale e condizione economica, donne colte, note e anche donne meno istruite che non sporgono denuncia cercando di difendesi dai loro aguzzini, perché vengono inghiottite nel vortice buio della disperazione e della dipendenza psicologica.

 

I motivi di questa reticenza per molte donne sono legati alla vergogna e

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Madonna

all’imbarazzo e forse ancora di più a una cultura atavica che è ancora radicata che avalla le botte e gli schiaffi. Alla domanda su quale tipo di aiuto le donne considererebbero più utile, al primo posto c’è una figura di ascolto e supporto, seguita da forme di protezione e, infine, di aiuto pratico, iter che oggi manca quasi del tutto, se non legato in parte a volontari non statali.

Alcune si ribellano, ma poi vengono perseguitate e il legislatore latita,

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Marie Trintignant

poiché non è stato ancora in grado di mettere in atto strumenti che possano tutelare chi riesce a denunciare.

Purtroppo subire una violenza significa spesso fare i conti con conseguenze psicologiche di lungo periodo. Perdita di autostima, aumento del senso d’insicurezza, vulnerabilità e fenomeni di origine ansiosa sono solo alcuni degli effetti che le persecuzioni e la violenza hanno sulle vittime e anche sui figli naturalmente. Addirittura alcuni condannano certe donne che vogliono lasciare il marito violento, accusandole di voler sfasciare una famiglia.

Donne indigenti e senza strumenti culturali e donne molto ricche, non

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Veronica De ALurentiis

dimentichiamo che anche Madonna tempo fa confessò d’avere subito molte violenze domestiche dall’ex marito Sean Penn.

madonna-domestic-violence-alexsandro-palombo-2015-billboard-embedSul fronte personale le ragioni più frequenti del silenzio sono lo scoraggiamento di fronte alla violenza subita e il senso d’impotenza e di solitudine. Al silenzio contribuisce anche la vergogna di essere messi al pubblico ludibrio, sia per quello sia si è vissuto, e che a volte si nasconde per molti anni, sia per l’idea di dover raccontare tutto e rivivere le corse al pronto soccorso, le fratture e i punti di sutura che scioccamente si crede di poter celare.

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Carre Otis

Una delle spiegazioni suggerite per comprendere la difficoltà delle donne alla denuncia del maltrattamento è quella che vede la figura femminile maltrattata soffrire di una vera e propria sindrome: la Sindrome della Donna Maltrattata. In particolare, il primo stadio di questa sindrome sarebbe rappresentato dalla negazione. Le donne negherebbero agli altri, e prima ancora a loro stesse, di essere vittime di violenza, giustificando il comportamento del partner con delle scuse.

Molte donne abusate lo sono state anche da bambine, e hanno così

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Miley Cyrus

interiorizzato ed elaborato l’idea che quello sia il giusto modo d’avere un rapporto di coppia che si tengono le botte per molti anni. Quindi la donna continua a subire maltrattamenti, senza capire che prima o poi potrebbe arrivate il pugno decisivo e fatale, o un colpo con un fendente.

Tante cercano di scappare, ma nulla possono davanti alle persecuzioni, ma per i motivi su detti non riescono a difendersi da sole e senza strumenti, e quindi vediamo aggressioni con acidi e altri liquidi infiammabili e tante, troppe non sopravvivono, lasciando spesso degli orfani e famiglie distrutte.

Simona Aiuti




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