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Dic
10

Il punto su Calciopoli

Il punto su Calciopoli

Non si parli di prescrizione!

L’ingegner Giuseppe De Falco è il perito di parte dell’imputato Mariano Fabiani che ha messo al servizio dell’avvocato Morescanti la sua esperienza su materie come quelle delle sim svizzere messe al centro del dibattimento napoletano.

Egli ha smontato il ragionamento del tenente colonnello Auricchio, che ha associato ogni scheda sim ad uno degli imputati basandosi sulle zone geografiche delle celle a cui le schede si collegavano, cosa del tutto grossolana!

De Falco ha detto che quella rete alternativa creata da Moggi era tutt’altro che misteriosa, si poteva sentire  tutto secondo De Falco, che insegna “sistemi automa­tici” in un istituto superiore di Salerno e collabora con numerose procure.

E’ giusto che, nonostante il fatto che la Procura della Repubblica di Napoli abbia chiuso la sua inchiesta penale inviando i 48 avvisi di chiusura delle indagini solamente il 12 aprile 2007, già un anno prima sia uscito tutto sui giornali, e si sia concluso un processo sportivo in due settimane e si sia riassegnato uno scudetto sottratto ad una squadra per passarlo ad un’altra che è risultata tutt’altro che estranea ai fatti, il tutto solo dagli stralci dei giornali?

Che fretta c’era? E perché recentemente Cesare Ruperto (ex presidente CAF), Piero Sandulli (ex presidente Corte Federale), Luca Pancalli (ex Commissario straordinario della Figc subito dopo Calciopoli), i “saggi” Gerhard Aigner e Roberto Pardolesi e lo stesso Guido Rossi, hanno tutti preso le distanze dalla suddetta assegnazione?

C’è qualcosa di poco chiaro, che ha spinto la Juventus a presentare un esposto contro la Figc? O è sete di giustizia che non accetta la parola prescrizione?

Non si sarebbe potuto evitare di nominare un commissario straordinario (di parte) della Figc?

Il termine della prescrizione non era un problema nel 2006e vista l’enorme mole di telefonate (180mila) e dato che c’erano solo supposizioni non si poteva agire meglio? O forse si voleva sacrificare la Juve? A pensar male si fa peccato ma ci si indovina! Ciò avrebbe permesso di studiare con calma le telefonate, come fatto nel frattempo dai periti di Luciano Moggi e degli altri indagati, e si sarebbero magari scritte delle sentenze più eque, più giuste.

Secondo i più, per l’Inter è tutto sportivamente prescritto, forse è così, ma non per il resto dell’Italia sportiva. Ma è giusto anche spiegare come per la Juventus e le altre squadre in esame non sia ugualmente valsa la prescrizione, pur avendo avuto in mano le carte dei pedinamenti e delle intercettazioni illegali Telecom disposte nei confronti di alcuni tesserati (Fabiani, Moggi, ecc.), e non si è aperta una nuova inchiesta contro i nerazzurri. E’ giusto? E’ corretto?

E’ giusto che, in sede di giustizia sportiva, il vicepresidente della Figc Innocenzo Mazzini sia stato proposto per la radiazione senza mai essere stato interrogato?

Moggi e Giraudo quando li radiano? Non si era già deciso?

E’ giusto che, nonostante in alcuni brogliacci i Carabinieri abbiano chiaramente descritto fatti sportivamente da approfondire (esempio la grigliata tra Facchetti e Pairetto del 31 marzo 2005, del­le 14.01. Così riassunta: “Giacinto Facchetti il 31 marzo 2005 alle 14.01 richia­ma Gigi e gli chiede se è vero che gli arbitri delle sfide di Champions con il Milan so­no Sars e Merk. Giacinto cerca di capire chi sabato prossi­mo chi arbitrerà l’Inter e Gi­gi gli spiega che faranno di tutto per mettere nella gri­glia Collina”.  La giustizia sportiva non le ha esaminate.

Troppo facile dire, nel 2010, che “si poteva parlare con i designatori, e che non era vietato”, ma perchè non lo si è detto nel 2006?

Perchè quelle intercettazioni non le ha prese in esame Abete? Cosa aspetta Abete che sia vada oltre la prescrizione?

E’ giusto soffermarsi su chi ha detto “metti dentro Collina” quando, come spiegato, è stato fatto un pessimo lavoro d’indagine su tutto il week-and del 28 novembre 2004, quello dell’allora Inter-Juventus 2-2. Sono state ignorate cinque importantissime telefonate che fanno fare una figura deleteria all’Inter, e assolvono la Juventus, mentre Moggi è stato accusato per quella partita di saperne in anticipo il sorteggio di Rodomonti, quando l’Ansa lo sapeva mezzora prima di lui.

E’ giusto tirare sempre in ballo le benedette sim svizzere, quando la stessa procura parla di semplice possibilità che Sim comunque intercettabili, ad un certo punto intercettate, anche se non è stata più trovata alcuna telefonata, e dalle quali non emergerà mai alcun illecito?

Si può basare l’esistenza di un intero sistema di potere su telefonate mai ascoltate, presunte?

E, a parte questo, cosa cambia tra l’usare una sim svizzera e l’incontrarsi segretamente prima di un match (Facchetti-arbitri, o Facchetti-Bergamo) o nel ristorante chiuso di Meani (Galliani-Collina)? Cosa cambia tra il telefonare eventualmente tramite sim svizzera e invece il chiamare De Santis (Facchetti) da Tim a Vodafone?

No, gli sportivi non vogliono sentire la parola prescrizione, ma desiderano una revisione che rimetta un po’ di cose a posto!

Simona Aiuti

 


1 Risposta to “Il punto su Calciopoli”


  1. 1 miki foggia
    dicembre 9, 2010 alle 10:52 am

    ormai farsopoli 2006 è alla frutta, continuiamo a farci sentire, tutta la Verità gli sportivi Italiani devono conoscerla, “piaccia o non piaccia”.


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