La Juventus entra ufficialmente al processo di Napoli!
Moratti cerca di scacciare i fantasmi!
E’ stato Alex Del Piero l’atteso e assoluto protagonista dell’udienza del Processo di Napoli, che non ha tradito il suo stile, e con il suo consueto carisma ha catalizzato l’attenzione di tutti i presenti. Il capitano bianconero, che domenica ha toccato il record di reti già “Bonipertiano”, si è presentato in aula alle 9.50 e ha risposto alle domande dell’avvocato di De Santis, Gallinelli, oltre che del legale rappresentante della Juventus, Vitiello, che entra da titolare, per usare un termine calcistico, rappresentando la Juventus. La sensazione tangibile che la Juventus stia facendosi largo in questa vicenda, affilando le armi e decisa a far valere i propri diritti con la piena consapevolezza che non c’era nel 2006, è assolutamente tangibile nell’aula del tribunale di Napoli.
La percezione che la difesa stia mettendo a segno punti a mani basse udienza dopo udienza è palpabile nell’aria, così come l’impressione da parte degli sportivi che non sia solo Luciano Moggi ad uscirne pulito, ma tutta la Juventus. Gli sportivi identificano i punti che segna la difesa, con punti segnati invece dalla Juve e le intercettazioni che inchiodano Moratti e la dirigenza interista, come un’autentica condanna, e come non si potrebbe percepire così il tutto?
Ma al peggio non c’è mai fine, infatti, come nei migliori rompicapo, il processo di Napoli si tinge di giallo. Sembra che sia scomparso un file audio che riproduce una telefonata tra l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti e l’ex designatore arbitrale Pierluigi Pairetto. I consulenti della difesa di Luciano Moggi hanno individuato il brogliaccio (del 2 febbraio 2005, alle 10.30) della telefonata incriminata, ma non l’audio.
E’ scomparso o è stato, più semplicemente, perso? Chissà!
Una domanda tuttavia anima le discussioni dei tifosi, ed è sagace e acuto farsela, ovvero, chiedersi se mai i Carabinieri di Via Inselci avessero intercettato solo Giacinto Facchetti e Massimo Moratti, oltre a Paolo Bergamo, mentre rincuora Facchetti riguardo Bertini dicendo che ci parlerà senz’altro, e che chiama Moratti per dirgli che l’Inter meriterebbe certamente il campionato, che s’incontra segretamente con l’ex presidente interista, passando pure dalla Sede a ritirare regali di Natale, oppure Pairetto che anticipa la composizione delle griglie e degli arbitri UEFA, Tullio Lanese che dice a Facchetti che oramai i guardalinee li comandano loro, e col quale parla di Banche, amicizie in comune, e Gennaro Mazzei a cui Facchetti dice come manomettere un sorteggio, chi sarebbe finito in B e chi sarebbe stato campione d’Italia dal 2006 ad oggi, e per i prossimi quindici anni?
Intanto lontano da Napoli si cerca di scacciare i fantasmi.
Secondo D’Onofrio, dal processo sportivo è nato tutto e lì dovrà tornare. L’avvocato, ricordando il precedente di Lecce in cui difese Moggi e che vide l’assoluzione completa degli imputati, si dice certo che anche agli imputati di Napoli toccherà la stessa sorte e retoricamente si chiede: “Cosa accadrà in caso di assoluzione completa?”.
Sembra che sarà inevitabile riaprire il processo sportivo. Secondo D’Onofrio le sentenze sportive vanno comunque riviste, anche se i danni subiti sono ormai quasi irreversibili, solo quantificabile è un risarcimento economico. La Juventus ed i suoi tifosi hanno diritto ad una riabilitazione morale e sociale, oltre che alla riassegnazione dei due scudetti ingiustamente revocati. Moggi e la Juventus erano evidentemente innocenti e tutti lo dovranno riconoscere ufficialmente.
Intanto il presidente dell’Inter Moratti e una pletora di antijuventini, dicono che oggi per lui il calcio è pulito e trasparente, e lui lo fa dal Bahrain, dove si trova con una delegazione nerazzurra. Inoltre parlando del calcio italiano, con la sua consueta sicumera, dice che condivide in pieno le sentenze di qualche anno fa e non specifica però i luoghi e quali sentenze, né nomina Oriali.
Senza quindi fare il minimo accenno a sentenze che riguardano passaporti falsi o sui bilanci “birichini” o le sentenze mannaia che condannarono tre quarti della Juve in una terribile estate. Per Moratti il calcio contemporaneo è più pulito e trasparente, sembra quasi che occupi di acque minerali, piuttosto che di petrolio, ma forse il buon umore è dovuto ai buoni affari fatti, e dopo una conversazione con il Ministro del Petrolio Abdul Husain Bin Ali Mirza.
Simona Aiuti