A cura di Dario Pietrafesa
Nel parte pianeggiante del centro odierno di Fontanelle, a sud-ovest del colle, nei pressi del fiume Cosa sono stati riportati alla luce una serie di nuclei archeologici appartenenti ad un abitato antico. In particolare si documentano un gruppo di tombe, un insediamento produttivo e una struttura abitativa, databili nel complesso tra la fine dell’VIII ed il IV secolo a.C.
Le tombe
Le tombe possono farsi risalire intorno alla metà del VII secolo a.C. Si tratta di due sepolture bisome e una monosoma, forse appartenenti ad un unico nucleo familiare. Il corredo è composto da scodelle, anforette, vasi miniaturistici monoansati in ceramica d’impasto, fibule di bronzo e fuseruole di impasto.
L’insediamento produttivo
A sud delle tombe è stata individuata una zona produttiva, testimoniata da resti di tre fornaci con pareti concotte e riempimenti ricchi di carbone, argilla concotta e frammenti ceramici ipercotti e deformati. La maggior parte dei vasi rinvenuti è costituita da olle databili fra il VI e il V secolo a.C. Connesse alle fornaci sono venute in luce tracce di strutture lignee, forse relative alla copertura degli impianti di produzione.
La struttura abitativa
Nel settore est si può ricostruire una grande struttura lignea rettangolare (m. 10-11×5), forse dotata di un portico o di un avancorpo, di una palizzata di recinzione e fossette interpretabili come pozzetti o alloggiamenti per dolii. I materiali raccolti, per lo più di uso domestico, come dolii, olle, scodelle, ciotole, tazze, fornelli, colini, rocchetti, fuseruole, pesi da telaio e numerose macine di pietra, documentano una frequentazione del sito tra il VI ed il V secolo a.C. I reperti più tardi sono costituiti da olle in impasto sabbioso e in Internal Slip Ware.
Al di sopra dello strato contenente questo materiale viene costruito un edificio di cui si conserva lo zoccolo in pietrame e i buchi di palo per l’alloggiamento dell’elevato ligneo. Il piano pavimentale era costituito da un battuto di ciottoli fluviali, e su di esso si conservavano ancora in situ i resti di due dolii di impasto rosso. I materiali rinvenuti indicano una frequentazione dell’edificio nell’ambito del IV secolo a.C. e un suo abbandono in corrispondenza della conquista romana di Frusino.
Simona Aiuti